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today25 Aprile 2022
A cura di Daniele Biacchessi
Macron ha raddoppiato e ora si accinge a tornare all’Eliseo incassando una nuova vittoria su una delle due opposizioni in campo: Le Pen a destra e Mélenchon a sinistra. Rispetto a 5 anni fa, il leader di En Marche non ha dato risposte strutturali alla società francese. Si è limitato a riproporre gli stessi temi della vittoriosa campagna del 2017 e a spingere sul fronte comune contro l’estrema destra. La sua avversaria invece ha costruito maschere molto efficaci che l’hanno fatta percepire ancora più vicina ai problemi della popolazione e dei più giovani. Le è andata male. Nonostante la prevedibile astensione tipica di ogni secondo turno, la Francia ha preferito una forza tranquilla ad un cambio repentino, ad uno spostamento a destra del Paese. Si è preso tutti i voti della repubblicana Pécresse e degli over 65 che hanno avuto paura della destra estrema.
Macron ha però collezionato una lunga serie di errori che hanno contribuito a cristallizzare la sua immagine di “presidente dei ricchi” e quindi il rifiuto di una parte trasversale degli elettori che non si sono presentati ai seggi. Durante il suo mandato ci sono state una crisi sociale con i gilet gialli, una pandemica e una militare. In cinque anni sono successi avvenimenti che hanno colpito le persone in profondità: in relazione agli altri, al lavoro, alla morte. Macron però, non ha rivalutato la sua posizione. E non ha dato risposte strutturali alle crisi.
Ma la Francia centrista, la borghesia illuminata di destra e di sinistra sta comunque con Macron, perché al momento non vede altre alternative se non il populismo.
Credits: Agenzia Fotogramma
Scritto da: Giornale Radio
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