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A cura di Daniele Biacchessi
Intorno alla guerra tra Russia e Ucraina, nei talk show televisivi gli analisti parlano di armi, si azzuffano su strategie geopolitiche, questioni economiche, e raccontano ben poco a mio avviso del tema centrale del conflitto: da ieri i rifugiati di guerra in Ucraina superano l’impressionante quota di cinque milioni. Le cifre sono state fornite dalle Nazioni Unite a poco meno di due mesi dall’invasione russa del 24 febbraio. La fuga dal Paese ha superato le aspettative stabilite all’inizio del conflitto dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati: prevedeva che l’invasione avrebbe costretto fino a quattro milioni di persone a lasciare il Paese. Invece la soglia già alta è ormai stata abbondantemente superata. La velocità e la portata dell’esodo lo rendono il più grande movimento di persone in Europa dalla seconda guerra mondiale, secondo le Nazioni Unite. Più di un quarto della popolazione ucraina è sostanzialmente sfollata all’estero o all’interno del Paese dall’inizio della guerra.
L’Unhcr afferma che 7,1 milioni di persone hanno lasciato le loro case per altre parti del Paese dall’inizio della guerra. Circa 13 milioni sono intrappolati nelle aree colpite dal conflitto e non sono in grado di fuggire. Più della metà di coloro che hanno lasciato l’Ucraina sono entrati in Polonia. In prevalenza sono donne, vecchi, bambini, neonati. Quelli che vivono in Ucraina sono uomini che si sono arruolati nell’esercito di Zelenski, vecchi che vivono nelle campagne e un popolo ridotto ormai alla fame. Nelle città manca tutto e le riserve non arrivano all’estate, secondo alcuni indicatori neppure alla fine della primavera.
Chi fornisce le cifre dovrebbe essere anche l’Istituzione preposta a trovare la soluzione politica della crisi, ma l’Onu, come recentemente ha rilevato anche Papa Francesco, non c’è, non esiste. Solo i suoi funzionari sul campo organizzano il flusso dell’esodo, come vigili urbani della solidarietà.
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“Il Corsivo” a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell’angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca.
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Written by: Giornale Radio
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