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today24 Febbraio 2022
A cura di Daniele Biacchessi
Lo spettro della guerra in Ucraina è già una inquietante realtà. Putin lancia nella notte l’operazione militare contro l’Ucraina, invade la Bielorussia, suonano le sirene a Kiev, i bombardamenti russi annientano le difise aeree di Kiev. Si contgano già centinaia di morti. È l’inizio della prima guerra mondiale energetica?
Putin avverte che non ci sono piani di o ccupazione dell’Ucraina, ma chiede la smilitarizzazione del Paese perché giudica inacettabile l’espansione della Nato fino ai suoi confini. Ma l’Ucraina non è un paese europeo e neppure formalmente un membro Nato. L’Alleanza Atlantica parla di sanzioni sempre più forti e durature. E mentre si ode forte e chiaro il rumore assordante dei cannoni, ci sono due entità già sconfitte: l’Onu e l’intera diplomazia europea. L’Onu ha esortato un generico buon senso tra le parti in conflitto, e questa mattina, con la guerra già iniziata, il suo segretario Guterres ammette in qualche modo il suo fallimento, perché nella sostanza non ha reso un servizio utile alla riappacificazione, al rispetto degli accordi stipulati a Minsk nel 2014 e 2015. La diplomazia europea non esiste. Macron ha trattato molto per la Francia, poco per l’Europa, e si è dimostrato troppo sicuro sulle intenzioni di Putin di sedersi intorno al tavolo con Biden per stabilire un aggiornamento dei trattati di Minsk.
Da Bruxelles si mettono in campo solo sanzioni che come si sa sono strutturalmente inefficaci in gran parte delle situazioni di conflitto. Poco prima del suono delle sirene sarebbe dovuto toccare al Presidente del Consiglio Mario Draghi portare Putin a migliori consigli, ma Draghi avrebbe trattato al massimo per l’Italia, perchè i giochi erano già fatti. La mancanza di una visione diplomatica europea e il ruolo ormai poco centrale dell’Onu e del suo segretario ha portato il mondo alle armi, fino al conflitto, ad un passo dall’autodistruzione.
Credits: Agenzia Fotogramma.
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Written by: Giornale Radio
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