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Uno spreco irresponsabile | 09/09/2021 | Il Corsivo

today9 Settembre 2021

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A cura di Ferruccio Bovio

Negli ultimi mesi, molti Paesi Occidentali hanno scelto per la loro campagna vaccinale i prodotti Pfizer e Moderna, escludendo del tutto – o quasi – i sieri di AstraZeneca e di Jhonson&Johnson.

Nel frattempo però, solamente in Italia, sono arrivate milioni di dosi di entrambi i vaccini caduti in disuso ed entro la fine del mese saranno, in totale, più di 40 milioni i flaconi che ne verranno forniti, sulla base di contratti stipulati, l’anno scorso, tra l’Ue e le case farmaceutiche.

Pertanto, in Italia, dal momento che – salvo rari casi – i vaccini AstraZeneca o J&J non vengono più inoculati, ci si verrà a trovare con dosi in eccesso di prodotti ormai prossimi alla scadenza (o anche già scaduti), a fronte di un mare di denaro investito. Stiamo parlando di fiale che, probabilmente, saranno inserite nel piano Covax (il programma internazionale che ha come obbiettivo l’accesso equo ai vaccini anti covid-19) oppure nel recentissimo Patto di Roma che prevede la donazione di quelle in eccesso ai Paesi terzi.

Il ministro Speranza ha spiegato che la finalità di questo Patto è, appunto, quella di favorire le condizioni per cui il vaccino sia un diritto di tutti e non un privilegio di pochi. Ci sono però non pochi problemi. Innanzitutto perché la durata dei vaccini è molto breve e la scadenza, per Astra Zeneca e per J&J varia tra i 4 ed i 6 mesi, mentre per i Paesi occidentali, che pure ne hanno acquistato milioni di dosi (26 milioni di Astra Zeneca sono in arrivo soltanto per l’Italia), si tratta – come ormai è chiaro – di sieri che, purtroppo, nessuno ha più intenzione di utilizzare.

Inoltre, pur adoperando tutta la buona volontà possibile e immaginabile, consegnare le dosi in eccesso non è mai facile. Specialmente in alcuni Paesi, come quelli africani, nei quali è già capitato che i farmaci arrivassero scaduti: uno degli ultimi esempi ha riguardato il Malawi, dove sono andate distrutte 20 mila dosi di AstraZeneca proprio perché giunte fuori tempo massimo. Forse, per l’Unione Europea, una soluzione per ovviare a simili sprechi potrebbe essere quella di concordare, con le case farmaceutiche, la distribuzione diretta ai Paesi terzi delle forniture di un siero che tanto, nel Vecchio Continente, resterebbe del tutto inutilizzato.

Non è ancora ben chiaro il motivo per cui i Paesi occidentali abbiano deciso di puntare tutto su Pfizer e Moderna scartando, perlomeno negli ultimi mesi, AstraZeneca e J&J. Probabilmente, non deve avere aiutato una comunicazione confusa, legata in particolar modo al prodotto anglo-svedese, prima suggerito solo per soggetti under 60 e poi, come se nulla fosse, riservato esclusivamente a persone over 60 …Resta il fatto che, tanto per segnalare una situazione a caso, il governo del Regno Unito disporrà di 219 milioni di dosi in eccesso nel 2021. Che fine faranno? Il rischio concreto, se non si corre rapidamente ai ripari, è quello di vederle finire in qualche termovalorizzatore per bruciare ad altissime temperature.

Ascolta “Il Corsivo”: Ferruccio Bovio in Redazione e Roberto Frangipane in Studio, ogni giorno su www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra app

Written by: Giornale Radio

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