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today12 Luglio 2021
È da qualche tempo che, tra i due Mattei della politica italiana, si registrano sostanziali convergenze di vedute su alcuni temi tutt’altro che marginali. Infatti, dalla giustizia alle modifiche da apportare al ddl Zan – anche se né Renzi, né Salvini sono disposti ad ammetterlo – non c’è dubbio sul fatto che abbiano entrambi espresso valutazioni se non identiche, almeno analoghe. E adesso l’intesa sembra perfezionarsi anche su una terza questione che, tra l’altro, è proprio quella che sta maggiormente a cuore al movimento 5 Stelle, che la vive addirittura come il proprio cavallo di battaglia. E stiamo parlando del reddito di cittadinanza, a proposito del quale Renzi, dopo averlo definito ”diseducativo” ha preannunciato una raccolta di firme nel 2022 per indire un referendum abrogativo, mentre Salvini ha parlato di profonda revisione, basandosi sulle lamentele di tanti imprenditori che gli raccontano di faticare a trovare lavoratori, perché sono troppi quelli che preferiscono restare a casa a godersi il reddito di cittadinanza.
Ma quali sono – numeri alla mano – i risultati prodotti dal provvedimento di sostegno alla disoccupazione, in virtù del quale, due anni fa, i rappresentati grillini del primo governo Conte, avevano trionfalmente annunciato, dal balcone di palazzo Chigi, di aver abolito la povertà? Ebbene, tra aprile 2019 e maggio 2021 lo Stato ha pagato 14 miliardi di euro per erogare il reddito o la pensione di cittadinanza e si stima che, da qui al 2029, l’importo complessivo della spesa potrebbe toccare i 40 miliardi. Secondo gli ultimi dati aggiornati a giugno, i nuclei percettori di queste misure di sostegno sono 1,6 milioni per oltre 3,6 milioni di persone coinvolte, con un importo medio di 548 euro. Ma con il sussidio è aumentato anche il numero di coloro che, grazie ad esso, hanno trovato un posto di lavoro? I dati più recenti sono quelli di febbraio e ci spiegano che, su 1,5 milioni di beneficiari del reddito e obbligati a sottoscrivere il Patto per il Lavoro (vale a dire quello che impegna i percettori del sussidio a rispondere alle offerte proposte dai centri per l’impiego), ne sono stati presi in carico solo 330mila. Di questi, hanno trovato un lavoro in 152.673: solamente, quindi, il 15,19% degli occupabili. Un po’ pochini ci pare…e forse qualcosa andrà rivisto sul serio.
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Written by: Giornale Radio
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