“Camminate con gioia sulle orme di Cristo”. È con questo messaggio che papa Leone XIV ha salutato il milione di pellegrini che hanno preso parte alla messa finale del Giubileo dei Giovani, che ha registrato una straordinaria partecipazione di fedeli a quello che era forse l’evento principale del “Giubileo della speranza”, indetto precedentemente da papa Bergoglio. Ed è proprio al suo predecessore che il pontefice americano ha fatto riferimento nel rinnovare l’appello a non allarmarsi in presenza di una inquietudine interiore perché, comunque, quando ci si trova “irrequieti, incompleti, desiderosi di senso e di futuro, non si è malati, ma si è vivi”. Una celebrazione carica di emozione Dopo la veglia di preghiera del giorno precedente e la notte passata dai pellegrini nella spianata di Tor Vergata, la domenica è, dunque, iniziata con l’arrivo del Pontefice che ha salutato una folla festante, subito dopo essere atterrato in elicottero. Poi, salito sul palco-altare, Prevost ha iniziato la celebrazione religiosa alla quale hanno presenziato oltre 7000 sacerdoti, 450 vescovi e 20 cardinali che hanno concelebrato. Un messaggio ai giovani: l’incontro con Cristo Nell’omelia il Papa si è soffermato sul significato dell’eucarestia e ha esortato i giovani a riflettere sul quello che ha definito “l’incontro con Cristo Risorto, che cambia la nostra esistenza, che illumina i nostri affetti, desideri, pensieri”. La vita del cristiano – ha poi aggiunto – “è segnata dall’aspirazione ad un di più che nessuna realtà creata ci può dare”. L’invito a cercare Dio, non soluzioni facili Al tempo stesso, le parole del cardinale venuto da Chicago hanno invitato le nuove generazioni a non cercare soluzioni esistenziali inefficaci, dando, invece, sempre la priorità all’incontro con Dio. Prevost ha, inoltre, elogiato l’esperienza fatta dai pellegrini in questi giorni a Roma, con particolare riferimento al sacramento della confessione, avvenuto al Circo Massimo. Il commiato del Papa e un pensiero per i sofferenti Dopo aver ricordato ai presenti che “la pienezza della nostra esistenza non dipende da ciò che accumuliamo e da ciò che possediamo, ma è piuttosto legata a ciò che con gioia sappiamo accogliere e condividere”, il Papa si è congedato dai fedeli non prima di aver ricordato – esprimendosi, questa volta, in inglese – anche “i ragazzi di Gaza, di Ucraina e di ogni terra insanguinata dalla guerra”. Giubileo dei Giovani: uno spazio a cielo aperto Per la prima volta nella storia recente un Giubileo ha ospitato uno spazio confessionale a cielo aperto dedicato esclusivamente ai giovani sul simbolico suolo del Circo Massimo. Ben 200 postazioni multilingue dotate di guide e codice cromatico (rosso per l’inglese, verde per lo spagnolo, ecc.) sono state allestite per accogliere migliaia di giovani da tutto il mondo: un’iniziativa che ricorda da vicino la confessione collettiva del 2000 alla GMG, ma in un luogo carico di storia antica, tra rovine del più grande stadio per le corse dei carri dell’antica Roma e il profumo del sacro nel vento La logistica fatta evento Analogamente al Giubileo del 2000, anche l’evento del 2025 è stato gestito con uno sforzo organizzativo monumentale. Quasi 500.000 partecipanti erano attesi per la veglia e la messa del 2‑3 agosto, proprio negli stessi campi Tor Vergata dove Papa Giovanni Paolo II celebrò la GMG davanti a oltre 2 milioni di giovani di 160 nazioni nel 2000. In attesa della chiusura del Grande Giubileo, Roma ha già ospitato 17 milioni di pellegrini su un totale previsto di 32 milioni entro la fine dell’anno giubilare. Effetti speciali contro il caldo – mai più un Giubileo estivo italiano refrattario all’afa: in previsione di temperature fino a 34 °C, sono stati predisposti 5 milioni di bottiglie d’acqua, 2 660 stazioni di distribuzione, e addirittura 70 cannoni nebulizzanti per demolizioni riconvertiti per rinfrescare le folle sul campo.
Per la prima volta nella storia recente un Giubileo ha ospitato uno spazio confessionale a cielo aperto dedicato esclusivamente ai giovani sul simbolico suolo del Circo Massimo. Ben 200 postazioni multilingue dotate di guide e codice cromatico (rosso per l’inglese, verde per lo spagnolo, ecc.) sono state allestite per accogliere migliaia di giovani da tutto il mondo: un’iniziativa che ricorda da vicino la confessione collettiva del 2000 alla GMG, ma in un luogo carico di storia antica, tra rovine del più grande stadio per le corse dei carri dell’antica Roma e il profumo del sacro nel vento La logistica fatta evento Analogamente al Giubileo del 2000, anche l’evento del 2025 è stato gestito con uno sforzo organizzativo monumentale. Quasi 500.000 partecipanti erano attesi per la veglia e la messa del 2‑3 agosto, proprio negli stessi campi Tor Vergata dove Papa Giovanni Paolo II celebrò la GMG davanti a oltre 2 milioni di giovani di 160 nazioni nel 2000. In attesa della chiusura del Grande Giubileo, Roma ha già ospitato 17 milioni di pellegrini su un totale previsto di 32 milioni entro la fine dell’anno giubilare. Effetti speciali contro il caldo – mai più un Giubileo estivo italiano refrattario all’afa: in previsione di temperature fino a 34 °C, sono stati predisposti 5 milioni di bottiglie d’acqua, 2 660 stazioni di distribuzione, e addirittura 70 cannoni nebulizzanti per demolizioni riconvertiti per rinfrescare le folle sul campo.
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