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today13 Marzo 2025
(Adnkronos)
“E’ il momento Macron”, in Francia come sulla scena internazionale, per quanto “il vero movimento” sia quello della Germania, che abbandona l’austerity per investire massicciamente sulla difesa. Jean Pierre Darnis, professore di storia contemporanea alla Luiss di Roma e di storia delle relazioni franco-italiane all’Università di Nizza, parla con l’Adnkronos del rinnovato protagonismo del presidente francese e anche della ‘nuova’ Germania del futuro cancelliere Friedrich Merz, mentre Parigi e Londra stanno indicando la rotta su difesa e Ucraina.
“In un’Europa alla deriva, Macron coglie l’attimo”, è il titolo di un’analisi di oggi del New York Times, nella quale il quotidiano riassume gli ultimi mesi della presidenza francese, dallo shock delle elezioni anticipate alla difficoltà di formare un governo, fino all”effetto Trump’. “Sì, è il momento Macron”, dice Darnis, che fa risalire l’inizio di questo slancio a quando il governo Bayrou ha resistito alla censura in Parlamento nelle settimane scorse: “La politica interna a quel punto si è stabilizzata e siamo usciti dalla crisi che andava avanti da giugno. A questo si aggiunge la crisi internazionale e la forte pressione esterna dovuta all’elezione di Trump, che richiede delle decisioni” su Ucraina e difesa.
“Tutto questo – ragiona il professore francese – ha rimesso in sella Macron, che, in base alla Costituzione, ha un mandato forte in politica estera e difesa e ha dalla sua l’esperienza acquisita in questi otto anni”. Senza dimenticare, sottolinea Darnis, che “l’Italia può dire la sua, fare da ponte quando si tratta di accordi commerciali, ma se si tratta di sostegno militare e nucleare è ovvio che la palla passi alle due potenze nucleari in Europa, Francia e Regno Unito”.
Sta accelerando troppo Macron, soprattutto quando si parla di truppe europee in Ucraina? “Assolutamente no – replica il professore della Luiss e dell’Università di Nizza – La Francia, da De Gaulle in poi, ha sempre portato avanti l’idea di autonomia strategica, che considerava la dissuasione nucleare sovrana e questo non è mai stato smentito da nessun presidente”. Nella situazione attuale, in cui “non ci si fida più al 100% degli Stati Uniti, la logica francese viene confortata dall’evoluzione” della situazione internazionale, nella quale le priorità sono diventate quelle di “combattere i russi, fare in modo che l’Ucraina non crolli, dissuadere i russi dal provarci con i Paesi vicini”. In sostanza, secondo Darnis, “Macron in qualche modo sta nel suo ruolo e fa bene, perché su questi argomenti gode di un consenso e non è vero che sta strumentalizzando la politica estera per cavalcare la politica interna”.
Un contesto che è totalmente diverso da quello italiano, spiega poi il professore francese, che elenca i tre elementi che fanno dal nostro Paese un caso a parte e che complicano il percorso del governo: “Il tradizionale pacifismo che ha reso sempre difficile approvare qualsiasi operazione militare all’estero, una parte di Italia filorussa molto aperta alla propaganda di Mosca e una parte di Italia sedotta dal trumpismo”.
Quanto al rapporto rinnovato con il Regno Unito di Keir Starmer, dopo anni di tensioni e frizioni a causa della Brexit, l’esperto ricorda che tra i due Paesi, oltre a “una vecchia alleanza militare sancita dal Trattato di Lancaster House, c’è una convergenza pressoché totale dell’analisi strategica sul grado di pericolo proveniente dalla Russia, sulla necessità di fronteggiare questa situazione e sui dubbi nei confronti del partner americano”. Ma, tiene a sottolineare Darrnis, “in questa fase, la vera novità da rilevare è che su questa analisi converge anche la ‘nuova’ Germania di Merz”, oltre a Paesi come la Polonia o i Baltici. “La Francia alcune posizioni le ha sempre avute ma era isolata – osserva infine – Ora su queste converge anche la Germania, che da pacifista è diventata militarista ed ha rimesso in discussione i legami transatlantici, il suo movimento è molto più significativo. La mossa tedesca crea molto più movimento ed il rilancio della sua industria della difesa può potenzialmente trascinare quella italiana”.
Scritto da: Giornale Radio
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