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Dalle 8 seggi aperti oggi domenica 23 febbraio 2025 in tutta la Germania per rinnovare il Bundestag, la Camera federale. Il voto era in programma per il 28 settembre prossimo, a 4 anni dal precedente: è stato anticipato al mese di febbraio a seguito della crisi politica scoppiata nel Paese.
Quasi 60 milioni di persone sono chiamate al voto oggi fino alle 18 per scegliere un governo che dovrà fare i conti con il crollo dell’alleanza transatlantica sotto Donald Trump e con le nuove minacce alla sicurezza europea, proprio mentre il modello economico del Paese sta entrando in crisi. Secondo gli ultimi sondaggi, sarà il capo dell’opposizione conservatrice (Cdu/Csu) Friedrich Merz il nuovo cancelliere: dovrebbe vincere con il 29,5% di voti favorevoli.
“Le grandi aspettative rispecchiano le grandi sfide che dovrà affrontare fin dal primo giorno del suo probabile mandato di cancelliere”, ha affermato il settimanale tedesco Der Spiegel. “Una Russia aggressiva, un’America ostile e un’Europa che si sta allontanando: Merz potrebbe essere messo alla prova più duramente di qualsiasi cancelliere della repubblica del dopoguerra”.
Merz ha recentemente ammesso che l’effettivo abbandono da parte di Trump delle promesse di difesa europee e l’aggressivo sostegno del suo vicepresidente JD Vance all’estrema destra Alternative für Deutschland (AfD) annunciavano “cambiamenti tettonici nei centri di potere politico ed economico del mondo”. La Germania, ha detto, non ne sarebbe uscita indenne. L’indebolimento della Nato da parte di Trump e il tradimento dell’Ucraina sono “un pugno straziante allo stomaco”, ha affermato Ursula Münch, direttrice del think tank dell’Accademia per l’educazione politica in Baviera, in particolare per l’Unione cristiano-democratica (Cdu) di Merz, che ha “solidarietà e amicizia con gli Stati Uniti nel profondo del suo Dna”. “La sfida più grande per la Germania sarà quella di mettere insieme una dimostrazione di forza unita da parte dell’Ue e del Regno Unito”.
Secondo i sondaggi, i socialdemocratici del cancelliere Olaf Scholz si attestano al 15% dei consensi, 10 punti in meno delle preferenze ricevute 4 anni fa, mentre l’Afd si attesta al 21%, oltre il doppio (era al 10,3%) rispetto al 2021.
Ecco chi sono i candidati cancellieri dei principali partiti.
Olaf Scholz. Quando il Bundestag lo ha eletto nel 2021 per succedere alla cancelliera Angela Merkel, vantava già una lunga carriera politica: entrato al Bundestag nel 1998, Scholz è stato segretario generale del Partito socialdemocratico (SPD) (2002-2004), ministro federale del Lavoro (2007-2009), sindaco della città-stato di Amburgo (2011-2018), ministro federale delle Finanze e vice-cancelliere del governo Merkel (2018-2021). Nato a Osnabrueck, in Bassa Sassonia, nel 1958, avvocato del lavoro, sposato con l’esponente politica socialdemocratica Britta Ernst, amante della corsa e del canottaggio, aspirante cancelliere fin dall’età di 12 anni – secondo quanto raccontato dal padre – dopo la vittoria elettorale del 2021, Scholz ha dato vita alla prima ‘coalizione semaforo’ federale in Germania, composta da Spd, Liberali e Verdi, un’esperienza che si è conclusa il 6 novembre scorso con la cacciata del ministro delle Finanze liberale Christian Lindner decisa dallo stesso Scholz e l’uscita dei ministri Fdp dal governo.
L’inizio della fine per un esecutivo che si era trovato fin dal principio a governare in una stravolta realtà politica internazionale: Scholz aveva giurato da cancelliere l’8 dicembre 2021, meno di tre mesi prima dell’invasione dell’Ucraina. Tre giorni dopo l’inizio della guerra, il cancelliere annunciava in parlamento una ‘Zeitenwende’, o svolta epocale, per la politica estera e di difesa tedesca. Dal punto di vista geopolitico, prometteva un ripensamento radicale delle relazioni della Germania con la Russia. Dal punto di vista geostrategico, annunciava un importante potenziamento delle forze armate tedesche, proponendo di creare un fondo fuori bilancio di 100 miliardi di euro. Dal punto di vista geoeconomico, si impegnava a ridurre drasticamente la dipendenza del Paese dall’energia russa.
Friedrich Merz, 69 anni. E’ il principale sfidante di Scholz, il candidato cancelliere per l’Unione (cristianodemocratica e cristianosociale, Cdu/Csu), il favorito, secondo i sondaggi. Aspirante candidato cancelliere alle elezioni del 2002, gli fu preferito il cristianosociale Edmund Stoiber, che perse contro Gerhard Schoeder. Nato a Brilon, nel NordReno Westfalia, il facoltoso avvocato aziendale, appassionato pilota di aerei e proprietario di un jet privato, sposato con una giudice e padre di tre figli, ha esperienza come parlamentare ma non ha mai rivestito un incarico di governo. E’ stato membro del Parlamento europeo tra il 1989 e il 1994, quindi deputato al Bundestag tra il 1994 e il 2009 e poi di nuovo dal 2021, e presidente del gruppo parlamentare Cdu/Csu tra il 2000 e il 2002 – quando lascia il posto a Angela Merkel ed inizia ad allontanarsi progressivamente da ogni incarico – e poi di nuovo dal 2022, dopo il suo riavvicinamento alla politica. Per molti anni è stato considerato l’avversario conservatore di Merkel all’interno dell’Unione cristianodemocratica.
Nel 2009, dopo il ritiro dalla vita politica, Merz è tornato a svolgere incarichi di avvocato aziendale, tra cui quello di presidente del Consiglio di vigilanza di BlackRock Germany. Dopo la rinuncia di Angela Merkel alla guida della Cdu, Merz ha annunciato che avrebbe concorso alle elezioni per la leadership del partito nel dicembre 2018. Sconfitto da Annegret Kramp-Karrenbauer, dopo la rinuncia di quest’ultima nel febbraio del 2020, annuncia di voler correre una seconda volta. Sconfitto nel gennaio del 2021 da Armin Laschet, dopo le dimissioni di quest’ultimo a seguito dell’insuccesso del partito alle elezioni federali, viene eletto Presidente del Partito. All’interno del suo stesso schieramento, a Merz – considerato un brillante oratore – viene attribuito il merito di aver riunito la Cdu dopo la sconfitta del 2021 e di aver favorito la riconciliazione con la Csu dopo le divisioni sulle aperture di Merkel in materia di politica migratoria. Se eletto, il 69enne sarebbe il cancelliere più anziano ad assumere l’incarico dai tempi di Konrad Adenauer.
Robert Habeck, candidato cancelliere per i Verdi, nato a Lubecca nel 1969, è stato vice primo ministro e sottosegretario per l’energia, l’agricoltura, l’ambiente e le aree rurali nel governo dello Schleswig-Holstein dal 2012 e tra il 2017 e il 2018. In quanto rappresentante del suo stato al Bundesrat, ha fatto parte della commissione per la politica agricola e la protezione dei consumatori; la commissione per l’ambiente, la protezione della natura e la sicurezza dei reattori; la commissione per gli affari economici; e la commissione per i trasporti. Dal 2014 al 2016, Habeck è stato uno dei membri della Commissione nazionale temporanea per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi della Germania. In qualità di vice-cancelliere e ministro dell’Economia e del Clima della Germania nel governo Scholz, è stato profondamente coinvolto nella transizione del Paese verso un futuro più sostenibile.
È stato co-leader del partito Buendnis 90/Die Gruenen (2018-2022) assieme a Annalena Baerbock. Habeck ha promosso politiche ambientali ambiziose che prevedono l’eliminazione graduale dei sistemi di riscaldamento a combustibili fossili, un piano che ha suscitato resistenze, in particolare da parte di settori preoccupati per i costi e la praticabilità di tali cambiamenti. Habeck è entrato tardi in politica, e si è unito ai Verdi nel 2002 a causa della mancanza di una pista ciclabile nel suo Land natale, lo Schleswig-Holstein, come ama ricordare. In soli due anni è diventato presidente regionale del partito e poi ministro regionale per la transizione energetica, l’agricoltura, l’ambiente e le aree rurali. Ministro dell’Economia, di recente ha dovuto rivedere nuovamente al ribasso le previsioni di crescita per il 2025 dopo due anni di recessione. Habeck ha studiato filosofia e linguistica e ha conseguito un dottorato di ricerca. Ha scritto romanzi e libri per bambini con la moglie e diversi libri di saggistica politica.
Alice Weidel. Nata nel 1979 a Guetersloh, è il primo vero candidato cancelliere dell’AfD nei suoi dodici anni di storia: alle ultime elezioni federali, nel 2021, Weidel e Tino Chrupalla erano stati scelti come coppia ‘di punta’ espressa dal partito in vista del voto. Soprannominata ‘Lille’, Weidel è cresciuta con due fratelli a Harsewinkel, nello Stato tedesco occidentale del NordReno Westfalia, in una famiglia di imprenditori. Dopo il diploma e gli studi di economia, ha lavorato presso la banca d’investimento Goldman Sachs, ha trascorso diversi anni in Cina e ha conseguito il dottorato con una tesi sul sistema pensionistico cinese.
Si è unita all’AfD nel 2013, anno della fondazione di un partito che inizialmente si voleva soprattutto euroscettico, frustrata dalla politica della zona Euro. Un tempo su posizioni diverse da quelle del leader di Afd in Turingia, Bjoern Hoecke, che voleva fuori dal partito, Weidel si è da tempo riconciliata con l’estrema destra del movimento. Ha beneficiato, in campagna elettorale, dell’appoggio dichiarato di Elon Musk con la sua piattaforma X. La co-presidente dell’AfD si divide tra la Germania e la Svizzera, dove cresce i due figli con la moglie.
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Scritto da: Giornale Radio
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