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Elezioni Usa, Litvak: ”Trump pensa solo a sé stesso e non aiuterà Israele come Biden”

today7 Novembre 2024 3

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(Adnkronos)

Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ”non sarà generoso come Joe Biden nel fornire aiuti a Israele”. Perché ”pensa solo a se stesso, figuriamoci se pensa a Israele”. Lo ha dichiarato Meir Litvak, professore di storia del Medio Oriente, commentando con l’Adnkronos l’esito delle elezioni americane e l’effetto della vittoria di Trump sul Medio Oriente. ”Sono preoccupato per la vittoria di Trump. Non mi fido di lui”, ha affermato Litvak. L’esperto riflette sulle promesse fatte dal candidato repubblicano in campagna elettorale: ”Dice che porrà fine alla guerra in fretta, come? Qual è la sua visione? Non credo che sarà generoso come Biden nel fornire aiuti a Israele”.

Le preoccupazioni di Litvak riguardano anche l’approccio che la nuova Amministrazione americana avrà rispetto all’aggressione russa dell’Ucraina. ”Temo che Trump venderà l’Ucraina alla Russia e questo avrà conseguenze molto negative per la nostra regione”, ha avvertito Litvak.

Lo storico ha inoltre definito una ”decisione assurda e molto pericolosa” quella di sollevare dall’incarico di ministro della Difesa di Israele Yoav Gallant. Una mossa che dimostra che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ”non vuole porre fine alla guerra” nella Striscia di Gaza e in Libano e ”dà la precedenza ai suoi interessi personali”. Una decisione che, sul fronte interno di Israele, potrebbe portare alla ”rimozione del procuratore generale”, aprendo così la strada a nuove contestazioni sociali.

”Ritengo che la decisione” di rimuovere Gallant ”sia insensata e molto pericolosa”, afferma Litvak sottolineando che ”prima di tutto dimostra che, anche nel mezzo di una guerra difficile, Netanyahu dà la precedenza ai suoi interessi personali egoistici su ogni altra considerazione”. Ma non è solo questo. Secondo l’esperto, la decisione di Netanyahu è ”irragionevole” anche perché ”rimuove una persona esperta e capace e la sostituisce con un leccapiedi che non ha esperienza in questioni di sicurezza e non ha avuto successo nei suoi precedenti incarichi ministeriali”. Ovvero Israel Katz, già ministro degli Esteri, la cui nomina è stata contestata da migliaia di israeliani scesi in piazza la stessa notte dell’annuncio dato da Netanyahu e ancora ieri sera, per la seconda manifestazione in meno di 24 ore. Numerose anche le petizioni presentate all’Alta Corte, alla quale è stato chiesto di intervenire, e le contestazioni dei politici di opposizione.

In politica estera, oltre che interna, la sostituzione di Gallant con Katz ”significa che Netanyahu sarà l’unica persona che prenderà decisioni su qualsiasi questione, senza che nessuno offra una visione o una prospettiva diversa”. Descritto da Litvak come ”un adulatore, un ruffiano”, il nuovo ministro della Difesa ”Katz avrà molto poco rispetto o autorità rispetto al comando militare”.

Diverso, invece, era lo spessore di Gallant che ”ha sottolineato varie debolezze nella nostra strategia, ad esempio pensando al ‘giorno dopo’ di Hamas” per la Striscia di Gaza, spiega l’analista. Inoltre aveva evidenziato ”la nostra mancanza di obiettivi strategici in Libano”. Per cui, prosegue Litvak, ”rimuoverlo significa che Netanyahu intende portare avanti la sua linea il più possibile, che non vuole porre fine alla guerra”. Inoltre, allontanare Gallant potrebbe essere solo un primo passo di un disegno più ampio. ”Rimuovere Galant potrebbe essere un passo avanti verso la rimozione del Procuratore generale e per consentire alla corruzione di regnare sovrana”, avverte l’esperto. ”Felice”, di questa mossa, è invece il ministro per la Sicurezza nazionale Itamar ”Ben Gvir perché crede che il sogno del suo partito di cacciare i palestinesi da Gaza e costruire lì insediamenti ebraici si realizzerà”.

Scritto da: Giornale Radio

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