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Gaza, l’analista Milshtein: “Fantascienza l’ipotesi di Trump, c’è rischio impatto sull’accordo”

today5 Febbraio 2025

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(Adnkronos)

E’ ”fantascienza” la visione del presidente americano Donald Trump per il futuro della Striscia di Gaza, ”non c’è un solo palestinese o arabo che possa accettare anche un solo punto dell’ipotesi che ha elaborato”. E se ”la sua realizzazione è molto limitata”, quello che ”in Israele preoccupa è l’impatto negativo che questo annuncio può avere sull’accordo sugli ostaggi”, ma anche sulle ”relazioni tra Israele e la Giordania, l’Egitto, l’Unione Europea, sul processo di normalizzazione con l’Arabia Saudita”. Lo spiega in un’intervista ad Adnkronos l’analista Michael Milshtein, direttore del Forum per gli studi palestinesi al Centro Moshe Dayan di Tel Aviv.

”Si può parlare di convincere i palestinesi a lasciare le zone completamente distrutte della Striscia di Gaza, ma non si riuscirà mai a convincerli a evacuare Gaza. E la questione ancora più complicata è che non sarà mai possibile convincere i Paesi arabi ad accoglierli”, ha spiegato. Nel frattempo ”in Israele abbiamo davvero tanta paura che tutta l’attenzione attorno all’annuncio di Trump possa avere un grave impatto negativo sull’accordo e sui negoziati sugli ostaggi e distogliere dalle sue priorità”. E ”non solo per quanto riguarda la seconda fase dell’accordo, ma anche per la prima”, afferma l’analista citando il rischio che ”le parole di Trump creino una crescente crisi tra i Paesi arabi e Washington e tra i palestinesi e Washington”. Secondo Milshtein, ”sabato prossimo, quando tre ostaggi dovrebbero essere rilasciati, sarà una sorta di test per vedere se l’accordo regge e continuerà”.

Con uno sguardo all’impatto regionale del trasferimento di milioni di palestinesi da Gaza, l’analista israeliano ritiene che ”per la Giordania l’arrivo di diverse migliaia di palestinesi avrebbe conseguenze orribili, sarebbe la fine del Regno hashemita”. Dell’Egitto, Milshtein ha ricordato ”l’orgoglio nazionale, nessun leader egiziano sarà nemmeno disposto a discutere di una simile ipotesi” di ospitare sfollati palestinesi. Ma ”anche solo parlare dell’ipotesi illustrata da Trump rischia di causare danni e instabilità in Medio Oriente”.

In particolare, Milshtein parla di ”danni nelle relazioni tra Washington e il mondo arabo. La prossima settimana re Abdullah di Giordania si recherà da Trump, poi sarà la volta (del presidente egiziano, ndr) al-Sisi. In questo momento le relazioni tra Giordania, Egitto e Stati Uniti sono molto tese. Sono abbastanza sicuro che anche con altri stati arabi, soprattutto con l’Arabia saudita, i rapporti si sono complicati a causa di questo annuncio” di Trump. ”Mi auguro veramente che il primo ministro Netanyahu non sostenga questa visione di Trump perché danneggerebbe le nostre relazioni con il mondo arabo”, afferma.

In ogni caso, aggiunge, ”penso che la realizzazione effettiva di questa idea sia molto limitata, molto bassa”. Il vero obiettivo di Trump, secondo l’analista, potrebbe quindi essere quello di ”esercitare pressione, soprattutto su Hamas, per convincere l’organizzazione a mettere in atto la seconda fase dell’accordo” e per mettere in chiaro che ”nessuno deve ostacolare il processo di normalizzazione tra Israele e Arabia Saudita a cui tiene molto”. Ma ”in questo momento la situazione è davvero poco chiara, io e tanti israeliani siamo pieni di dubbi”, ha concluso.

Scritto da: Giornale Radio

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