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Gb, governo contro nuova inchiesta su ‘grooming gangs’: “Attuare le raccomandazioni”

today10 Gennaio 2025

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(Adnkronos)

Dal governo britannico è arrivato un altro ‘no’ all’apertura di una nuova inchiesta nazionale sulle ‘grooming gangs’, il termine sotto cui vengono fatti ricadere migliaia di casi di abusi e violenza sessuale su minorenni, in diverse località del Paese e in un lungo arco di tempo, a opera di gruppi di uomini, per cui sono stati condannati fino a ora in maggioranza cittadini britannici di origine pachistana, anche dopo che a chiederlo è stato Andy Burnham, sindaco, laburista, della Greater Manchester, l’area che include Oldham e Rochdale, due delle località in cui ci sono stati numerosi casi.

La ministra della Cultura, Lisa Nandy, eletta nella circoscrizione della Grande Manchester, ha ribadito la sua posizione contraria a una nuova inchiesta dopo l’Independent Inquiry into Child Sexual Abuse, affidata nel 2014 dall’allora ministra degli Interni Theresa May al giurista Alexis Jay che si era conclusa dopo sette anni nel 2022 con una serie di raccomandazioni. Nei giorni scorsi la ministra degli Interni, Yvette Cooper, aveva garantito che il governo avrebbe iniziato ad attuare la richiesta di rendere obbligatorie le denunce per abusi sessuali su minori, come chiesto da Jay. Il Premier ha precisato che aprire una nuova inchiesta ora rischierebbe di ritardare l’adozione delle misure necessarie a fare fronte agli abusi. Ma non ha escluso, soprattutto se lo chiederanno le vittime, nuovi sviluppi in futuro.

Da settimane il tycoon e stretto consigliere di Donald Trump Elon Musk cavalca il caso per criticare il Premier Keir Starmer, fra il 2008 e il 2013 direttore del Crown Prosecution Service (Cps), l’organismo che decide se perseguire casi penali in Inghilterra e nel Galles sulla base dei risultati delle indagini della polizia. La crociata di Musk vede impegnati sul campo con la richiesta dell’apertura di una nuova inchiesta anche i Conservatori e al partito populista dell’estrema destra Reform Uk. La priorità espressa dai ministri laburisti è quella di attuare le raccomandazioni dell’inchiesta Jay e soprattutto non costringere le vittime a un nuovo tour de force di testimonianze.

Nandy si è espressa in favore piuttosto dell’apertura di inchieste su scala ridotta, su questioni specifiche che potrebbero invece sfuggire a una inchiesta nazionale. Jay, sottolinea, ha esaminato i casi di migliaia di vittime. “E ha scoperto quello che ogni altra inchiesta aveva già fatto emergere, vale a dire che giovani ragazze non erano state credute perché erano giovani, di sesso femminile, e appartenenti alla working class, e che i diversi sistemi che avrebbero dovuto proteggerle hanno invece protetto il sistema di cui facevano parte e non invece queste coraggiose giovani vittime”, ha aggiunto, negando che il governo sia “offeso” per la richiesta del sindaco di Manchester.

Vi è la base per “una inchiesta nazionale limitata che attinga a rapporti come quello che avevo commissionato, o come quello di Rotherham, o Telford (altre località in cui sono stati denunciati casi di adescamento, ndr), per far emergere alcuni di questi temi nazionali e costringere le persone a fornire prove che poi potrebbero servire per formalizzare accuse nei loro confronti e perseguirle”, ha affermato Burnham, in una intervista alla Bbc. Casi erano stati scoperti anche a Oxford e Rochdale, innescando l’avvio dell’inchiesta nazionale di Jay.

L’inchiesta di Rotherham aveva portato alla luce abusi sessuali contro almeno 1.400 di minorenni commessi fra il 1997 e il 2013 nella maggioranza dei casi da cittadini britannici di origine pachistana. A Telford, quasi mille ragazzine, quasi tutte bianche, hanno subito abusi nell’arco di 40 anni. E alcuni casi sono stati trascurati “a causa del nervosismo sulle questioni razziali” dal momento che la maggior parte dei sospettati avevano origini di Paesi dell’Asia meridionale.

Nandy non esclude in futuro una nuova inchiesta nazionale. Ma, ha precisato, le vittime degli abusi con cui ha parlato e che hanno già testimoniato nel quadro dell’inchiesta Jay, “hanno iniziato a perdere fiducia in un processo che porti ad azioni concrete. Non possiamo chiedere alle vittime di tornare a testimoniare quando nessuna delle raccomandazioni è stata attuata. Il nostro messaggio per le vittime è che capiamo che il momento di agire è dovuto da tempo e che lo stiamo facendo. Il tempo per le parole è finito, ora è il tempo di agire”.

La Camera dei comuni ha respinto, mercoledì, con 364 voti contro 111, un emendamento presentato dai Tory al Children’s Wellbeing and Schools Bill – un disegno di legge con anche misure per proteggere i minorenni vulnerabili e regole più stringenti sull’home schooling – con la richiesta di una nuova inchiesta nazionale.

I Conservatori accusano i Laburisti di aver “chiuso un occhio di fronte alla giustizia”. La leader Tory Kemi Badenoch aveva detto che il governo rischiava di poter essere accusato di “copertura” nel caso in cui l’emendamento non fosse passato. Ma se al contrario fosse stato approvato, sarebbe stato affossato l’intero provvedimento.

Badenoch sostiene che l’inchiesta conclusa nel 2022 non aveva come focus preciso le ‘grooming gangs’, quindi gruppi di cittadini di origine straniera. La nuova inchiesta, secondo l’opposizione a Starmer, interna ed esterna, dovrebbe concentrare l’attenzione su eventuali motivazioni “razziali e culturali di alcuni di questi crimini”. E in modo specifico sull’attività criminosa di gruppi di uomini.

La questione delle ‘grooming gangs’ è riesplosa in Gran Bretagna dopo che Gn News – l’emittente del tycoon Paul Marshall fra i grandi donatori della campagna ‘Leave the Eu’ – aveva rilanciato la notizia che il governo aveva rifiutato la richiesta del consiglio comunale di Oldham per avviare una inchiesta pubblica sui casi passati di sfruttamento sessuale di minorenni. Musk aveva poi rilanciato le accuse con numerosi tweet, accusando Starmer di “complicità con lo stupro della Gran Bretagna”.

Le critiche del Cps a gestione Starmer si concentrano sulla decisione della procura di non perseguire un caso a Rochdale dopo aver stabilito che la vittima non era affidabile, in seguito a una inchiesta condotta dall’agosto del 2008 all’agosto dell’anno successivo. Una decisione ribaltata nel 2011 da Nazir Afzal, magistrato nominato proprio da Starmer come capo procuratore per il Nord ovest dell’Inghilterra.

“Se la polizia non era convinta che la presunta vittima avrebbe fornito prove credibili, non lo eravamo anche noi”, ha commentato Afzal, in una intervista alla Bbc, aggiungendo di aver poi deciso di tornare sul caso e fare marcia indietro perché “convinto della verità di alcuni elementi forniti dalla vittima”.

Nel rapporto Jay sui casi di Rotherham si dice esplicitamente che la polizia aveva spesso constatato che il Cps era riluttante a perseguire presunti colpevoli. Ma si precisa anche anche che, più avanti, sarebbe diventato “molto più collaborativo”.

Un rapporto del 2013 della Commissione affari interni della Camera dei comuni sottolineava che “diversamente da altre agenzia ufficiali implicate in questi casi”, il Cps aveva “prontamente ammesso che le vittime erano state lasciate a loro stesse anche da loro e aveva cercato di scoprire sia le cause di questo fallimento sistematico che di migliorare il modo in cui le cose venivano fatte in modo da evitare la ripetizione di questi eventi”. “Starmer si è sforzato di migliorare il modo in cui le vittime di abusi sessuali venivano trattate dal sistema della giustizia penale durante il suo mandato come direttore dell’Ufficio della Procura”.

La Bbc, che ha condotto una analisi approfondita sui dati e documenti disponibili al momento, “non ha rinvenuto nessuna critica diretta personalmente contro Starmer in alcuno dei rapporti sullo scandalo e neanche è stata identificato alcun suggerimento che lui stesso abbia preso una qualsiasi decisione di non perseguire”.

Il problema principale, stabilisce il servizio, sembra essere quello che in passato le vittime potevano non essere considerate credibili perché non avevano presentato denuncia immediatamente, avevano usato stupefacenti o alcol o se erano vestite o agivano in modo non convenzionale.

Il numero di casi aperti per abuso sessuale di minorenni è aumentato dal 2007 (anno in cui iniziano a essere disponibili sul web i dati) per arrivare a 4.794 nei mesi compresi fra l’aprile del 2010 e il marzo del 2011. Nel 2017, i casi aperti erano 7.200. Il rapporto Jay cita diversi casi giudiziari “significativi” di abusi condotti da gruppi criminali fra il 2010 e il 2014. Fra cui 35 condanne proprio quando Starmer era a capo del Cps, 14 delle quali in relazione a casi avvenuti nei precedenti tre anni, con l’adescamento in strada di ragazzine di età compresa fra gli 11 e i 16 anni, da parte di gruppi di uomini in 13 diverse città del Paese. Un rapporto dello scorso anno della polizia ha concluso che il 5 per cento degli abusi sessuali contro minorenni avviene a opera di una ‘gang’.

Scritto da: Giornale Radio

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