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today13 Marzo 2025
(Adnkronos)
Sospetta corruzione di eurodeputati ad opera di lobbisti che lavorano per il colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei, all’alba un centinaio di agenti della Polizia federale belga hanno condotto perquisizioni in 21 indirizzi a Bruxelles, nelle Fiandre e in Vallonia, ma anche in Portogallo, nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura Federale di Bruxelles. Lo riporta il quotidiano belga Le Soir, lo stesso che, insieme al periodico fiammingo Knack, aveva rivelato le indagini sul Qatargate.
Il caso aveva fatto molto rumore un paio di anni fa, per poi sgonfiarsi dopo che il giudice istruttore, Michel Claise, aveva dovuto abbandonare le indagini dopo che erano emersi rapporti familiari indiretti con un’eurodeputata, Maria Arena, ritenuta molto vicina ad Antonio Panzeri, il cui nome era emerso nell’inchiesta, senza che subisse conseguenze, a differenza del trattamento molto duro inflitto ad altri sospettati, come l’ex vicepresidente del Parlamento Europeo Eva Kaili.
Diversi lobbisti , secondo Le Soir, sarebbero stati privati della libertà per essere interrogati. Il principale sospettato, secondo il quotidiano belga, sarebbe V.O., un italo-belga che dirige l’ufficio relazioni pubbliche di Bruxelles, già per dieci anni assistente parlamentare di due eurodeputati italiani, uno del Ppe e l’altro dell’S&D. Secondo Le Soir, la presunta corruzione sarebbe consistita in oggetti di qualche valore, come smartphone Huawei, biglietti per le partite dell’Anderlecht (Huawei dispone di una tribuna al Lotto Park, lo stadio della squadra belga) e bonifici per qualche migliaio di euro, alcuni dei quali sarebbero passati attraverso una società portoghese. La corruzione, allo stato presunta, sarebbe proseguita dal 2021 fino ad oggi. Per il quotidiano belga, sarebbero coinvolti una quindicina di eurodeputati, attuali ed ex, nessuno dei quali è belga. Scopo della presunta attività corruttiva dei lobbisti del colosso cinese sarebbe stato contrastare gli sforzi di Washington per marginalizzare Huawei nel mercato europeo.
Il Parlamento Europeo “prende atto” dell’indagine avviata dalla Procura Federale di Bruxelles per sospetta corruzione di alcuni eurodeputati per mano di lobbisti che avrebbero agito per conto di Huawei, al fine di contrastare gli sforzi di Washington volti a marginalizzare nell’Ue il colosso cinese delle tlc. L’Aula, “quando le viene richiesto, collabora sempre con le autorità giudiziarie”. Lo afferma il servizio stampa del Parlamento.
Scritto da: Giornale Radio
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