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today18 Maggio 2025
(Adnkronos)
Musica, una parata di auto, foto ricordo con le mani che fanno il simbolo della ‘V’, ma soprattutto tante bandiere della Romania fuori dal consolato romeno nel quartiere Eur di Roma. La manifestazione spontanea, mentre i ‘romeni d’Italia’ continuano ad accorrere per votare al secondo turno delle elezioni presidenziali, è partita intorno alle 13, quando un gruppo di famiglie – a sostegno di George Simion, leader dell’ultradestra risultato saldamente in testa al primo turno su Nicusor Dan, attuale sindaco di Bucarest – si è ritrovato a viale Libano e ha iniziato a percorrere la strada del consolato avanti e indietro con le auto, sventolando bandiere romene, nastri gialli, blu e rossi, e scandendo “Simion, Simion”, mentre dalle autoradio si sentiva suonare la canzone “Adu caii, Simioane”, “una canzone che – spiegano i manifestanti – parla di quello che è accaduto a dicembre”, con la crisi politica dovuta all’annullamento delle elezioni presidenziali.
Ranuela e Cosmi sono stati tra quelli che hanno preso parte al carosello con la loro auto “ma – raccontano – ci hanno fatto allontanare dicendo che dovevamo stare ad almeno 500 metri da qui per fare una manifestazione”. “Fino ad ora hanno fatto ciò che hanno voluto – rivendicano – ma a dicembre non gli è riuscito. Ci hanno anche spinto a scendere in strada per protestare, hanno superato il limite: io non ho votato per 20 anni – confessa Ranuela – ma oggi sono tornata alle urne. Prima siamo andati in chiesa, poi a votare. Che Romania vorremmo? Di certo, per prima cosa, ne vorremmo una meno corrotta”.
E’ composito il popolo degli elettori che si presenta al Consolato di viale Libano: famiglie intere con figli, disabili, anziani, donne in gravidanza. Alcuni hanno scelto abiti eleganti, altri hanno optato per le camicie della tradizione: bianche, con disegni merlettati sul petto e sulle spalle per le donne, con collo a V ricamato con i colori della bandiera della Romania per gli uomini. Se i sostenitori di Simion si fanno sentire, non mancano anche gli “europeisti”, pronti a votare Dan: “Viviamo un momento molto importante nella storia del nostro Paese e anche della Moldavia, Nazioni che prima erano uno Stato solo”, racconta Lidia, fuori dai cancelli del consolato. Secondo la donna questo è “un momento storico: dobbiamo scegliere fra l’Unione Europea e l’altra opzione, che ci porta un po’ più indietro… Io ho scelto la strada pro Europa – rivela – e credo che molti faranno come me: per i nostri figli, i nostri nipoti, per un futuro migliore”.
Scritto da: Giornale Radio
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