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today30 Gennaio 2025
(Adnkronos)
E’ stato ucciso a colpi di arma da fuoco, in un quartiere della periferia di Stoccolma, il 38enne Salwan Momika, che nel 2023 bruciò pubblicamente il Corano provocando un’ondata di proteste in molti Paesi islamici.
In relazione all’omicidio la polizia svedese ha arrestato cinque sospetti. “La polizia ha fermato cinque persone nella notte. I procuratori li hanno arrestati”, si legge in una nota delle forze dell’ordine svedesi.
Momika è stato ucciso ieri sera in un appartamento nella zona di Sodertlaje, sobborgo a sud-ovest di Stoccolma. Secondo diversi media svedesi, il 38enne era in diretta sui social e il suo omicidio potrebbe essere stato filmato. La polizia ha annunciato di indagare su questo possibile sviluppo.
Esiste il “rischio” che l’omicidio a colpi di arma da fuoco di Salwan Momika sia collegato a “una potenza straniera“, ha dichiarato il primo ministro svedese, Ulf Kritstersson, durante una conferenza stampa. “Posso garantire che i servizi di sicurezza sono profondamente coinvolti, perché c’è ovviamente il rischio di un collegamento con una potenza straniera”, ha aggiunto.
L’uomo, insieme a un altro attivista anti-Islam, Salwan Najem, in un caso aveva profanato un Corano davanti alla moschea principale di Stoccolma. A seguito di quegli episodi – quattro nell’estate del 2023 – i rapporti tra la Svezia e diversi Paesi del Medio Oriente si deteriorarono. A luglio di quell’anno fu presa d’assalto due volte l’ambasciata svedese a Baghdad, la seconda volta appiccando incendi all’interno del complesso.
Momika, arrivato in Svezia nel 2018 e al quale nel 2021 fu rilasciato un permesso di soggiorno di tre anni, difese il suo gesto, sostenendo di avere come obiettivo la religione islamica, non i musulmani, aggiungendo di voler proteggere la popolazione svedese dai messaggi del Corano. La polizia svedese ha permesso le sue manifestazioni, citando la libertà di parola.
Nell’agosto del 2023, il servizio segreto svedese Sapo aumentò il livello di minaccia a quattro su una scala di cinque dal momento che i roghi del Corano avevano reso il Paese un “obiettivo prioritario”.
Per oggi era prevista la sentenza del tribunale di Stoccolma sulle accuse di incitamento all’odio etnico nei confronti di Momika. L’annuncio è stato rinviato al 3 febbraio “dopo la conferma della morte del signor Momika”, ha spiegato il Tribunale distrettuale di Stoccolma.
Scritto da: Giornale Radio
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