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today8 Gennaio 2024 277
A Gaza, solo ieri, durante i raid aerei israeliani, hanno perso la vita altri tre colleghi: si chiamavano Mustafa Abu Thraya, Hamza Wael Dahdouh e Ali Salem Abu Ajwa. Dall’inizio del conflitto nella Striscia di Gaza, secondo le ong, sono almeno 80 i cronisti uccisi mentre facevano il loro lavoro quotidiano: informare sulla situazione umanitaria a Gaza, ormai da settimane ben fuori l’ordinaria emergenza di una guerra. Mustafa Abu Thraya e Hamza Wael Dahdouh lavoravano per Al Jazeera che, in una nota, ha condannato l’attacco: “Israele viola i principi della libertà di stampa”, è la denuncia dell’emittente con sede in Qatar secondo cui l’auto dei giornalisti “è stata presa di mira”. Hamza era il figlio di Wael Dahdouh, capo dell’ufficio di Al Jazeera a Gaza e già testimone della morte della moglie e di altri due figli. La terza vittima, Ali Salem Abu Ajwa, lavorava come cronista a Gaza e secondo il Times of Israel era nipote dello sceicco Ahmed Yassin, che fondò Hamas a Gaza nel 1987. Si tratta del più alto numero di vittime dei media in un conflitto in un periodo di tempo così breve. Le cifre fornite in queste ore da alcune ong sono diverse da quelle dell’ultimo rapporto di Reporter senza frontiere che, a dicembre scorso, parlava di 17 giornalisti morti mentre lavoravano a Gaza. La discrepanza è dovuta al fatto che RSF non tiene conto dei professionisti dei media morti ad esempio durante il bombardamento delle loro case. Nella sostanza a Gaza, oltre alla mattanza della popolazione civile, va in scena anche la guerra contro l’informazione. Tutto ciò accade nel silenzio delle autorità internazionali, perché un giornalista che lavora sul campo è un testimone scomodo che vede e scrive. E ai signori della guerra non va bene.
“Il Corsivo” a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell’angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca.
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Scritto da: Giornale Radio
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