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Addio alla bustina di zucchero? | 02/12/2022 | Il Corsivo

today2 Dicembre 2022 30

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A cura di Ferruccio Bovio

La Commissione Europea, nel quadro del Programma comunitario denominato Green Deal, ha appena presentato il suo secondo pacchetto sull’economia circolare, attraverso il quale Bruxelles mira a ridurre, entro i prossimi 20 anni, i rifiuti da imballaggio del 15% in ogni Stato membro. Per riuscirvi, punta decisamente sul riuso dei contenitori e sul sistema (piuttosto diffuso nel nord del Continente) del vuoto a rendere, con target vincolanti al 2030 e al 2040 che rischiano, tuttavia, di mettere in serie difficoltà alcuni comparti dell’industria italiana.

Nel 2020, spiega la Commissione, ogni europeo ha generato quasi 180 chili di rifiuti per un totale di 332,7 milioni di tonnellate di carta e cartone e di 15 milioni di tonnellate tra plastica e vetro: il rischio è quello che, in mancanza di un provvedimento legislativo immediato, gli scarti delle confezioni dei vari prodotti finiscano per aumentare del 19% prima del 2030 . Per questo motivo, la Commissione ha presentato ai Governi ed all’Europarlamento una proposta di regolamento che si pone l’obiettivo di stabilire regole uguali per tutti, fissando standard comuni sia sui formati degli imballaggi, che sulle etichette riconoscibili per gli articoli riutilizzabili.

In futuro, dobbiamo, quindi, aspettarci cambiamenti radicali in merito, ad esempio, alla distribuzione delle bevande, che dovranno essere servite in imballaggi riutilizzabili (o in contenitori come bottiglie o borracce portate personalmente dai clienti) per il 20% entro il 2030 e per l’80% entro il 2040. Oppure bisognerà rassegnarsi a dire addio alle bustine di zucchero che siamo abituati, da sempre, a trovare sui banconi dei bar.

L’iniziativa dell’Esecutivo europeo viene accolta con scarso entusiasmo da parte di quasi tutta l’industria continentale. In particolare, in Italia la Coldiretti ha espresso tutta la sua preoccupazione per questo intervento così drastico su tutti gli imballaggi, prevedendone gli effetti negativi che potrà avere sia sulla filiera produttiva, che sui consumatori. Si tratta, infatti – secondo quella che è la nostra maggiore associazione agro alimentare – di norme che penalizzano la filiera del packaging e tutte le aziende che, in questi anni, hanno investito nei materiali tecnologicamente avanzati sostenibili e riciclabili. Norme che, tra l’altro, sembrano ignorare l’importante funzione svolta dal packaging anche nel proteggere gli alimenti e nel prevenirne gli sprechi. Infine, sempre secondo la Coldiretti, la svolta che ha in mente la Commissione comporterà, inevitabilmente, un sensibile aumento dei costi di produzione, finendo così per riflettersi anche sui prezzi pagati dai consumatori.

Scritto da: Giornale Radio

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