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I talebani vietano la musica in Afghanistan | 27/08/2021 | Il Corsivo

today27 Agosto 2021

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Un popolo a cui viene negata la possibilità di ascoltare musica è un popolo represso da una dittatura feroce . Da ieri i talebani hanno vietato agli afghani di ascoltare ogni tipo di musica internazionale, canzoni, sinfonie o altri brani, in luoghi pubblici.

L’annuncio del portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid funziona da monito ed è categorico. “La musica è proibita nell’Islam – ha detto al New York Times – ma speriamo di poter persuadere le persone a non fare queste cose, invece di fare pressioni”.

Dal 1996 al 2001 (e fino a oggi nelle zone che hanno continuato a controllare) vennero messi al bando la musica, i film, la tv – oltre a giochi come il biliardo e gli scacchi, l’alcool, fino allo smalto per le unghie e le riviste di moda. Passa da qui il dominio culturale del gruppo che tiene oggi le redini politiche e militari del Paese.

E fa impressione perché anche le più spietate dittature del Novecento in Europa utilizzavano la musica come propaganda politica. In Italia attraverso il Ministero della Cultura Popolare fascista che censurava le canzoni americane e inglese, ma permetteva agli artisti vicini al regime di cantarle alla radio. I talebani no, spengono le radio e gli impianti di ascolto agli afghani, puntano all’isolamento totale del loro popolo. A farne le spese saranno anche le straordinarie eccellenze come l’Istituto nazionale di musica afghano (ANIM) creato da Ahmad Naser Sarmast.

Con il regime talebano la popolazione non potrà imparare a suonare uno strumento, registrare e neppure ascoltare musica di nessun tipo (se non le preghiere del muezzin). L’arte non è mai  piaciuta ai talebani. Nel 2001 fecero saltare i giganti Budda nella valle di Bamyan, cercarono di distruggere i reperti dei museo di Kabul. Distrussero libri, fotografie, quadri. Nessuno poteva disegnare volti, o farsi fotografie. A quell’epoca, l’Afghanistan perse circa la metà del suo patrimonio culturale. Vent’anni dopo i talebani invoca la legge della sharia che vieta la rappresentazione di icone, corpi umani e altre divinità. Si profilano anni di oscurantismo per gli afghani.

Ascolta “Il Corsivo” a cura di Daniele Biacchessi, ogni giorno su www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra app

Written by: Giornale Radio

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