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today26 Settembre 2022
A cura di Daniele Biacchessi
Come ampiamente previsto il centrodestra vince le elezioni politiche con un risultato pieno. La trazione della coalizione è tutta nelle mani di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, primo partito, a discapito della Lega di Matteo Salvini che si ridimensiona specie nelle roccaforti storiche del Nord del Paese, e di Forza Italia di Silvio Berlusconi.
Il centrosinistra è sconfitto ovunque. Il Partito Democratico di Enrico Letta e i suoi alleati Fratoianni, Bonelli, Bonino, Di Maio, perdono consistenza sul piano numerico in larga parte dei collegi. Ma il vero protagonista di questa tornata elettorale è certamente il M5s di Giuseppe Conte, la cui rimonta, prevista un mese fa da Giornale Radio, è stata impressionante. Il M5s è il Terzo polo, con punte altissime in tutte le regioni del Sud. Buona l’affermazione si Azione/Italia Viva che ha intercettato i voti in uscita dal Partito Democratico.
La fotografia delle elezioni ci presenta quindi un centrodestra legittimato al Governo del Paese, ma lo squilibrio tra Fratelli d’Italia e Lega può rappresentare nel futuro un problema di stabilità politica nella coalizione. Alcuni leader dovranno trarre le loro conclusioni e trarre le conseguenze.
In primis, per Enrico Letta sarà difficile dimostrare qualcosa di diverso da una così sonora sconfitta. La sua campagna elettorale, sbagliata nelle scelte e nei toni, non ha favorito l’avvicinamento di un pezzo di elettorato di sinistra che non ha trovato nel Pd il cosiddetto “voto utile” per battere le destre. Alla fine ognuno a sinistra ha cercato quella utilità lungo il proprio cammino delle le sue idee.
Matteo Salvini dovrà giustificare al suo partito la perdita di consensi e l’oggettivo ruolo di subalternità rispetto a Giorgia Meloni. Pd e M5s si potranno avvicinare ma non nel breve periodo, almeno non con l’attuale dirigenza democratica. Ora si attendono i responsi dei mercati finanziari, delle istituzioni economiche internazionali che , con ogni probabilità, non saranno teneri con un Paese fortemente indebitato come l’Italia, le cui stime di crescita virano al ribasso. Allora le promesse fatte in campagna elettorale dovranno fare i conti con l’amara realtà dei bilanci ristrette, delle risorse limitate e delle misure economiche anche impopolari.
Credits: Agenzia Fotogramma
Written by: Giornale Radio
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