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A cura di Daniele Biacchessi
Giorgia Meloni saluta il leader del movimento di estrema destra spagnolo Vox, Santiago Abascal, e il video la ritrae vestita di rosso, seduta dietro a una scrivania con la bandiera tricolore alle spalle, tranquilla e rassicurante, pronta ad entrare nei prossimi giorni a Palazzo Chigi alla guida del nostro Paese. Una immagine da premier, così diversa da quella sfoderata durante il suo intervento, sempre ad una iniziativa di Vox, nei giorni della campagna elettorale italiana.
È il doppio volto della presidente in pectore. Solo quattro mesi fa, su un palco andaluso di Marbella, Giorgia Meloni si era presentata con le vene del collo gonfie per lo sforzo della voce ad imprecare contro le sedicenti lobby LGBt, contro le violenze islamiste, l’immigrazione, la finanza internazionale. Oggi di quei toni da destra fascista di piazza restano solo i video d’archivio, ricordi di un passato che Fratelli d’Italia tende a sminuire. Oggi ai camerati di Vox, la Meloni manda a dire che la destra di Governo non è composta da mostri. “In Italia usano l’alleanza con Vox per definirci impresentabili, come probabilmente in Spagna si usa l’alleanza con Fratelli d’Italia per definire voi impresentabili. Ma possono essere davvero impresentabili dei movimenti politici appoggiati da milioni di cittadini? Ovviamente no”, dice la Meloni.
Oggi, in uno scenario politico totalmente mutato, agli alleati spagnoli di Vox e ai conservatori europei e d’oltreoceano afferma che la traversata del deserto è finita. “Non dobbiamo preoccuparci della narrazione maintsream perché la buona notizia è che la gente non accetta una narrazione interessata. Vuole andare alle fonti delle notizie, senza mediazioni. Vuole capire e ascoltare, e quando ci ascolta capisce che siamo tutto meno che mostri”. Mentre la Meloni parla nella piazza spagnola i simboli della destra fascista sono in bella mostra. Ci sono i rituali, le croci celtiche, i saluti romani, i labari.
È tutto il passato che Giorgia Meloni vuole dimenticare, ma che si porta dietro come un fardello pesantissimo.
Credits: Agenzia Fotogramma
Written by: Giornale Radio
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