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today27 Luglio 2023 12
A cura di Daniele Biacchessi
In ogni epoca, ad ogni longitudine e latitudine del pianeta, prendono forma e si affermano correnti negazioniste del pensiero umano. E’ stato così con le scoperte più importanti in campo scientifico e sanitario. Anche nelle ultime settimane, con fenomeni di maltempo estremo in varie parti del nostro Paese, un robusto drappello di scrivani di provenienza culturale e politica trasversale, si cimenta nello sport preferito: la negazione del connubio tra clima ed eventi estremi. Secondo l’ultimo rapporto del Censis, Il 34,7% degli italiani è convinto che ci sia un allarmismo eccessivo sul cambiamento climatico e 16,2% sono negazionisti, convinti che non esista affatto. A loro risponde con chiarezza un rapporto pubblicato dal World Weather Attribution. Le differenze estreme che l’Italia ha sperimentato nelle ultime ore, dalla grandinate e nubifragi al nord sino alle temperature bollenti e i roghi del sud, per gli scienziati sono la faccia della stessa medaglia: gli eventi estremi intensificati dalla crisi del clima. Entrambi sono legati all’aumento di fenomeni estremi che è quello che noi ci aspettiamo dall’effetto sull’atmosfera da parte della crescita dei gas serra. Spiega Antonio Navarra, presidente del Cmcc (Centro EuroMediterraneo sui Cambiamenti Climatici) e fra i relatori italiani dell’Ipcc (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico). “L’atmosfera è molto complicata e l’effetto può manifestarsi in maniera diversa: sembra paradossale, ma temporali violenti e alte temperature sono strettamente connesse, esattamente come è appena accaduto”. Secondo Antonello Pasini, Fisico del clima del Cnr, “quegli anticicloni che prima stavano stabilmente sul deserto del Sahara ora arrivano in Europa e permangono a lungo e poi appena cedono un attimo si verifica la possibilità che entrino correnti fresche da nord e dalle Alpi, come appena accaduto”. Grandinate, supercelle, downburst. Ogni singolo fenomeno è ben spiegabile: il problema è che sta aumentando l’intensità e la frequenza con cui accadono e non siamo preparati per questo. La strada della corretta informazione è dunque ancora in salita.
Scritto da: Giornale Radio
today6 Novembre 2024 13311 8
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