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today16 Settembre 2023 9
A cura di Daniele Biacchessi
Non si incrina il muro di gomma eretto negli anni per impedire una verità piena sulla strage di Ustica del 27 giugno 1980. Dalle dichiarazioni di Giuliano Amato ad oggi stanno intervenendo testimoni politici come Claudio Martelli, Salvo Andò e altri che aggiungono poco o niente rispetto a ciò negli anni era stato scritto sui libri dai giornalisti d’inchiesta e stabilito da 5000 pagine giudiziarie del giudice Rosario Priore. Siamo ancora fermi a quelle intuizioni. Qualcosa sembra muoversi negli ambienti militari. Il maresciallo in congedo dell’Aeronautica Militare, Giuseppe Dioguardi, in un intervista a Repubblica, aveva parlato di documenti classificati del Sismi, il servizio segreto militare nel 1980, che ricostruivano quanto accaduto la notte del 27 giugno 1980 e nella disponibilità del ministero. La Difesa ha ricostruito il delicato passaggio dei documenti ammettendo che ben diciotto faldoni risultano ancora classificati, cioè carte in cui non è stato apposto il nulla osta della declassificazione, non disponibili all’eventuale utilizzo giudiziario. Tutti documenti, secondo la Difesa, sarebbero stati versati presso l’Archivio centrale di Stato, e sulle cui pagine sarebbe stato tolto il segreto, come stabilito dalla “direttiva Renzi” il 22 aprile 2014. Qualcosa però deve essere andato storto se oggi, a distanza di nove anni dalla presunta completa declassificazione, almeno sette documenti importanti restano ancora negli archivi della Difesa, mentre 11 sono nelle amni della procura di Roma, ma ancora secretati. Si sa che in una relazione del 1986 il Sismi aveva messo nero su bianco due versioni: la prima ricostruiva quanto accaduto la notte del 27 giugno 1980 sulla base degli elementi a disposizione dell’intelligence, la seconda era la versione di comodo che il Sismi suggeriva alle istituzioni di rendere pubblica. Quanto tempo ci vorrà ancora per raggiungere una verità? Cosa celano quei sette documenti non ancora consegnati alle autorità competenti?
“Il Corsivo” a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell’angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca.
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Scritto da: Giornale Radio
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