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A cura di Daniele Biacchessi
Il Governo italiano e l’Europa intendono alleggerire l’impatto delle bollette di luce e gas su famiglie e imprese. Ma quali sono le soluzioni? I due piani, italiano ed europeo, sono incrociati.
Per il premier Mario Draghi l’unica soluzione in grado di abbassare la curva del prezzo del gas rimane un tetto europeo: è il cosiddetto price cap, un’asticella che identifica il livello massimo sul prezzo, non limitato al solo metano assicurato da Mosca. Su questo punto, nonostante gli ultimi passi avanti registrati al tavolo del Consiglio straordinario dei ministri Ue dell’Energia, manca ancora l’accordo finale, a pochi giorni dall’inizio dell’autunno e una guerra che non accenna a diminuire la sua forza militare.
In attesa di una svolta a livello europeo, il governo italiano punta ad un nuovo “decreto aiuti” per ridurre l’impatto dei costi dell’energia. Il focus del nuovo provvedimento dovrebbe essere rappresentato dalle imprese, ma allo studio ci sarebbero anche ulteriori risposte per ridurre l’impatto delle prossime fatture sulle famiglie. Una di queste è il possibile innalzamento del tetto Isee (l’indicatore della situazione economica equivalente), per l’accesso al bonus sociale: si tratta dello sconto previsto in bolletta per le famiglie in condizioni di disagio economico e fisico.
Attualmente, come stabilito dal decreto Ucraina, l’asticella è fissata a 12mila euro per il 2022 che salirebbe a quota 15mila euro, ampliando la platea dei destinatari del beneficio. Si valuta anche la possibilità di una riedizione del meccanismo di rateizzazione delle bollette. Altri provvedimento riguardano la proroga dei crediti d’imposta per le imprese, l’allungamento della cig scontata. In sede europea la situazione si è incartata per le resistenze di Ungheria e Repubblica Ceca, per la freddezza dell’Olanda e le difficoltà della Germania ad appoggiare totalmente la soluzione prospettata dal governo italiano.
Draghi gioca una doppia partita e il risultato non è scontato. La trattativa potrebbe portare ad un nulla di fatto, rimandando le decisioni al prossimo consiglio europeo dei capi di Stato e di governo che si riunirà a Praga il 6-7 ottobre.
Written by: Giornale Radio
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