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today17 Febbraio 2023 4
A cura di Daniele Biacchessi
L’Europa si prepara a finanziare nuove sanzioni contro la Russia e il Parlamento europeo offre il suo benestare all’invio di aiuti militari in Ucraina, invitando la Commissione a prendere in seria considerazione la fornitura di aerei da combattimento di ultima generazione, elicotteri, sistemi missilistici e un aumento delle munizioni. La risoluzione europea chiede di utilizzare i beni russi congelati dall’Ue per ricostruire l’Ucraina, rafforzare le sanzioni contro Mosca e i suoi alleati e avviare i negoziati di adesione con Kiev quest’anno. Ma, a pochi giorni dal primo anniversario dall’inizio della guerra tra Russia e Ucraina, il rapporto tra spesa militare affrontata dai Paesi europei e benefici è fallimentare. Sul piano militare la situazione sul campo è più o meno identica a quella di un anno fa. La Russia è rimasta imbrigliata lungo le linee militari di sempre, con perdite ingentissime di soldati e materiale bellico. L’esercito di Kiev non è riuscito a cacciare i russi dal suo territorio e le fortune militari ucraine derivano essenzialmente dal flusso di armi ricevute dai Governi europei e dagli Stati Uniti. il Consiglio Europeo ha portato a 2,5 miliardi di euro l’entità degli aiuti accordati all’Ucraina nel quadro del Fondo Europeo per la pace e questo nuovo eventuale pacchetto chiesto da Ursula von der Leyen raggiungerebbe la cifra di 3 miliardi. Sono molte le tranche di sostegni in precedenza approvate: la prima pochi giorni appena dopo l’invasione russa, il 28 febbraio, e poi ancora a marzo, aprile, maggio, dicembre. I miliardi in armi inviati a Kiev hanno prosciugato le scorte dell’Unione, che per compensare deve ora incrementare spese, acquisti congiunti e investimenti in tecnologie. Una corsa agli armamenti forsennata, priva oltretutto di risultati apprezzabili sul piano militare, porterebbe rapidamente l’Europa verso il blocco del suo sistema di sviluppo.
Scritto da: Giornale Radio
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