Il Corsivo

La NATO alla prova dell’incertezza

today12 Settembre 2025

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A cura di Ferruccio Bovio

Siamo sempre più convinti del fatto che la strategia imperiale di Vladimir Putin non abbia alcuna intenzione di arrestarsi e tenda, invece, a concretizzarsi, in maniera sempre più evidente, in una minaccia rivolta verso l’Europa. E non a caso, anche la provocazione dei droni entrati nello spazio aereo polacco è stata interpretata dal governo di Varsavia come un atto di aggressione senza precedenti nei confronti del suo territorio e dei suoi cittadini. La nostra impressione è quella che, oggi più che mai, le vie diplomatiche alla soluzione del conflitto ucraino abbiano esaurito tutte le loro residue ed illusorie capacità di produrre qualcosa di costruttivo. Mosca, in queste ore, sta, infatti, testando non solo la reattività politica e militare della Polonia, ma più in generale anche quella della NATO nel suo complesso, dinanzi ad eventuali atti di ostilità. E sul piano militare la risposta, almeno nel caso polacco, è stata – come dichiarato dal comando delle forze alleate in Europa – “decisa e rapida”, dimostrando “capacità e determinazione nel difendere il territorio alleato”. Anche se – ci permettiamo di osservare – forse sarebbe meglio evitare di cadere in facili trionfalismi, dal momento che si è pur sempre trattato di una sola ventina di droni e, quindi, di una manciata di noccioline rispetto alle centinaia di ordigni esplosivi che i Russi lanciano quotidianamente su Kiev e sulle altre città ucraine…

Lascia, invece, abbastanza a desiderare la risposta che Putin ha ricevuto sul piano politico, dove il maggiore azionista della NATO si è limitato a pubblicare una domanda su X, nella quale si chiede laconicamente il “perché di questa violazione dello spazio aereo polacco con i droni da parte della Russia”…C’è da aspettarsi che, da un momento all’altro, l’uomo che, in teoria, dovrebbe essere il più potente del mondo ci faccia sapere, pure questa volta, di “non essere contento” di ciò che combina il suo amico Vladimir… Quello che, comunque, a noi sembra certo è che, in 76 anni di storia dell’Alleanza Atlantica, al Cremlino – dall’era sovietica ad oggi – non era mai capitata un’occasione così propizia per minare la coesione occidentale, come quella rappresentata dalla presidenza di Donald Trump. Una presidenza che non nasconde il suo fastidio e la sua diversità culturale nei confronti dell’Europa e, più in generale, anche la sua indifferenza rispetto alle regole del diritto internazionale. La Nato è un organismo basato sul principio della difesa e della fiducia collettive: principio del quale, l’ormai famoso articolo 5 rappresenta l’essenza nella sua forma più estrema e drammatica. L’attacco ad un qualunque Paese firmatario del Patto equivale ad un’aggressione a tutti gli altri alleati che sono, quindi, chiamati a reagire in modo compatto. Tuttavia, al di là dei tanti formali proclami di unità di intenti che si possono fare, quanti di noi sarebbero seriamente disposti a scommettere sul fatto che gli Stati Uniti del 12 settembre 2025 sarebbero davvero determinati ad onorare il loro impegno di solidarietà bellica se l’Europa venisse attaccata? Pensiamo in pochi…e questo, probabilmente, lo pensa anche Putin, il quale sta, infatti, cominciando a sondare il terreno per capire fino a che punto si potrà spingere in avanti.

Scritto da: Redazione

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