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A cura di Ferruccio Bovio
Oggi commentiamo la morte per covid di un 61enne carrozziere lombardo che si chiamava Maurizio Buratti, anche se i più lo conoscevano come “Mauro da Mantova”. La sua potrebbe sembrare una vicenda analoga a quelle che, dall’inizio della pandemia, hanno tragicamente riguardato migliaia di altri cittadini che, proprio come lui, non sono sopravvissuti al micidiale contagio virale. Però, in realtà quello di Mauro da Mantova è un caso decisamente atipico, perché il pittoresco personaggio era riuscito a costruirsi una certa notorietà proprio sull’ostentata negazione del virus, che esprimeva attraverso i suoi numerosi ed infuocati interventi telefonici destinati alla trasmissione radiofonica “La Zanzara”, condotta da Giuseppe Cruciani e da David Parenzo. Scontri continui e liti esasperate erano diventate la norma ogni volta che il Buratti si collegava con i due conduttori della trasmissione E soprattutto quando il tema della discussione verteva sulle politiche vaccinali.
L’uomo è morto ieri sera nella corsia di terapia intensiva dell’ospedale di Borgo Trento, dove era ricoverato da settimane per l’aggravarsi dell’infezione. Era un acceso negazionista della pandemia e si era sempre rifiutato di sottoporsi alla somministrazione dei vaccini. Anzi, proprio in occasione di una delle sue telefonate a “La Zanzara”, aveva rivelato – orgogliosamente – di essere entrato in un supermercato del mantovano con la febbre a 38 e per di più senza indossare la mascherina. Sempre in un supermercato, questa volta nel milanese, era stato ripreso in video mentre si muoveva tra gli scaffali: e sono le sue ultime immagini prima di finire in ospedale. Neppure di fronte alla grave forma di polmonite bilaterale che gli era stata diagnosticata aveva accettato di rivedere i suoi convincimenti. Tanto da preferire il ricovero nell’ospedale veneto di Borgo Trento a quello molto più comodo di Mantova, perché – a suo dire – i medici della sua città erano tutti comunisti.
Si autodefiniva “Belvaman” e di lui restano decine di video sparsi sul web e che riportano le sue incursioni alla Zanzara o presso alcune televisioni locali. David Parenzo, protagonista di tanti scontri verbali con Maurizio Buratti ha scritto di sperare che questa triste storia serva almeno da monito per chi ancora alimenta dei dubbi sull’efficacia dei vaccini.
Il giornalista ha poi aggiunto che parte delle responsabilità andrebbero attribuite anche ad alcuni politici e giornali che hanno contributo a creare dubbi ed a fomentare polemiche sull’uso dei sieri anti covid. Pertanto, Buratti oltre che vittima della sua propensione complottista, lo sarebbe stato anche di chi ha alimentato il suo scetticismo verso la scienza e la medicina.
La settimana scorsa è morta un’infermiera no vax di Alessandria che era giunta addirittura ad augurarsi di poter essere contagiata… Se vediamo qualcuno sul punto di lanciarsi da un ponte o da un sesto piano, cerchiamo istintivamente di trattenerlo, di parlargli e di convincerlo a desistere dal suo intento. Sembra, invece, prevalere una certa indifferenza nei confronti di chi sfida irresponsabilmente la malattia…
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Written by: Giornale Radio
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