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La vulnerabilità del palazzo del Cremlino e lo sbocco militare | 04/05/2023 | Il Corsivo

today4 Maggio 2023 3

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A cura di Daniele Biacchessi

Prima le esplosioni, poi il fumo e le fiamme. Le immagini del Cremlino colpito dai droni hanno fatto il giro del mondo e dimostrano la vulnerabilità logistica del palazzo da sempre simbolo del potere russo. Nessuno era mai riuscito ad avvicinarsi così tanto con una arma da guerra al Cremlino. Al momento dell’attacco, il Presidente russo Vladimir Putin non era presente nel suo ufficio. Si sa che si trova in un luogo fuori dalla capitale.

L’Ucraina ha cambiato due versioni in poche ore. Dapprima ha parlato di partigiani anti Putin, poi ha detto che si tratta di una escalation voluta da Mosca in vista della parata sulla piazza Rossa il 9 maggio. Mosca scarica le responsabilità sulle attività di servizi segreti ucraini. Una cosa è certa. Al di là della paternità del tentato attentato, con l’abbattimento del drone a pochi centimetri dalla cupola del Cremlino il conflitto tra Russia e Ucraina si acutizza, prende sembianze ancora più fosche. Mosca bombarda l’Ucraina nei giorni in cui si attende il segnale della controffensiva di Kiev. Sarà il terreno militare, a breve, a dettare ancora una volta la cronologia degli eventi, e ogni speranza di sbocco diplomatico, come la missione vaticana, prende sempre meno forza.

Scritto da: Giornale Radio

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