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Le condizioni di Russia e Ucraina per la risoluzione della crisi | 30/03/2022 | Il Corsivo

today30 Marzo 2022

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A cura di Daniele Biacchessi Ci vorranno ancora giorni di trattative serrate tra Russia e Ucraina per porre fine, almeno sulla carta, al conflitto militare, ma siamo sulla strada giusta. Kiev non chiederebbe più l’ingresso nella Nato, posizionandosi in una neutralità militare, ma potrebbe entrare nel futuro nell’Unione Europea. Mosca rinuncerebbe a chiedere la “demilitarizzazione” e la “denazificazione” dell’Ucraina. Almeno otto paesi, tra cui l’Italia, garantiscono la sicurezza di Kiev, cioè difenderla in caso di nuovi attacchi. I dubbi sulle intenzioni di Putin permangono e la guerra continua: ciononostante circolano speranze di una svolta, o almeno di qualche decisivo passo avanti, verso il cessate il fuoco e una soluzione diplomatica del conflitto. Le richieste e gli obiettivi dei due Paesi sono da ricercare nelle origini storiche del conflitto. Nel 2014 la Russia aveva invaso e conquistato due territori dell’Ucraina abitati in larga maggioranza da ucraini di origine e lingua russa: la penisola di Crimea e parte del Donbass. Ne è risultato un conflitto che da allora ha fatto 14mila morti. A livello nazionale, poco meno del 30 per cento degli ucraini sono di origine russa su una popolazione totale di 44 milioni di abitanti. Oggi l’Ucraina rinuncia a chiedere l’ingresso nella Nato, si impegna a non sviluppare armi nucleari e a non ospitare basi militari straniere sul suo territorio. In concreto, accetta di rimanere neutrale. L’Ucraina otterrebbe garanzie di sicurezza simili all’articolo 5 della Nato (quello che impegna tutti i paesi membri a intervenire se uno di essi viene attaccato). La Russia dovrebbe ritirarsi alle posizioni che occupava prima che iniziasse l’invasione, abbandonando in sostanza tutta la fascia costiera lungo il mar Nero e limitandosi a continuare a occupare come prima la Crimea e parte del Donbass. Le parti avrebbero maggiori garanzie, almeno in teoria, ma si sa che in mezzo ad una guerra la teoria non sempre funziona. Credits: Agenzia Fotogramma.
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