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Le grandi religioni di fronte all’intelligenza artificiale | 13/01/2023 | Il Corsivo

today13 Gennaio 2023 6

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A cura di Ferruccio Bovio

In Vaticano si è tenuto un interessante incontro tra rappresentanti delle tre Religioni monoteistiche ed esponenti dei massimi operatori della tecnologia mondiale, come Microsoft e IBM. Scopo dell’iniziativa è stato quello di individuare alcune linee di etica condivisa, rispetto alle grandi questioni poste dall’uso sempre più rilevante dell’intelligenza artificiale.

La Santa Sede è, evidentemente, desiderosa di meglio comprendere se ed in quale misura le nuove tecnologie possano ridurre l’umanità in una condizione di pericolosa dipendenza dinanzi a forze capaci di limitarne fortemente l’autonomia di giudizio. Di conseguenza, cerca di chiarire – dialogando con i maggiori protagonisti del settore – se sussistano veramente rischi concreti di tale natura e, soprattutto, se ci sia, da parte del potere tecnologico, la disponibilità a cooperare ed a fornire, comunque, rimedi in grado di garantire la sicurezza delle basi etiche su cui si fonda storicamente la nostra società.

Anche se, in passato, le religioni hanno spesso costituito un ostacolo allo sviluppo scientifico e tecnologico – vissuto come un fattore incompatibile con determinati obbiettivi che esse intendevano perseguire – non sarebbe corretto oggi disconoscere l’approccio costruttivo e dialogante che il Papa adotta nell’affrontare alcune tematiche filosofiche introdotte dall’espandersi di tecnologie che stanno guadagnando sempre più spazio nel condizionare il funzionamento delle nostre esistenze.

A prescindere dal fatto che si possano seguire o meno i dettami di una certa fede religiosa, ci pare, infatti, difficile non condividere la preoccupazione del Vaticano, nel momento in cui giudica indispensabile che a guidare qualsiasi attività scientifica o tecnologica, non manchi mai la consapevolezza di quanto sia delicata la materia, con tutte le sue eventuali conseguenze negative che andrebbero ad incidere sulla nostra libertà e sul nostro futuro.

Ed a questo proposito, si comincia ormai a parlare, tra gli addetti ai lavori, di “algoretica”: una parola che nasce, appunto, dalla fusione tra “algoritmo” ed “etica” e che, in sostanza, vuole significare “uso etico degli algoritmi”. Non possiamo, quindi, che auspicare – laici o religiosi osservanti – che si confermino sempre moralmente responsabili e civilmente affidabili tutte le persone che usano gli algoritmi o decidono in quali ambiti ci si debba servire di essi.

Scritto da: Giornale Radio

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