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A cura di Daniele Biacchessi
C’è un malessere che non può essere più nascosto sul sistema di accoglienza ai migranti del Governo. Non è più sottotraccia e l’emergenza scoppiata a Lampedusa rischia di allargarsi in tutto il Paese. La protesta è sostenuta da sindaci di centrosinistra e di centrodestra. Matteo Biffoni, sindaco di Prato e responsabile immigrazione dell’Anci, si dice sconsolato dopo una burrascosa riunione di amministratori locali di comuni piccoli e grandi. “Continuando così arriveranno ovunque, d’altra parte dobbiamo essere pronti. Qui continuano a mandarci centinaia di migranti con un preavviso di sole 24 ore e non c’è un posto in nessuna struttura”. I nuovi centri di cosiddetta primissima accoglienza sorgono a macchia di leopardo, spesso con due o tre servizi igienici per 300 persone, sono composti essenzialmente di container o moduli abitativi, alcuni già usati dalla protezione civile in caso di calamità naturale. Così Protezione civile e Vigili del fuoco cominciano a montare le tende, già diverse decine in Liguria, in Emilia Romagna, in Piemonte. Palazzetti dello sport, palestre, sale degli oratori: brandine e materassi spuntano ovunque per far fronte ad un’emergenza che è diventata urgenza come hanno sottolineato ieri sindaci di destra e sinistra riuniti per discutere di cosa fare dopo i provvedimenti del governo. Perché è in crisi il sistema di accoglienza ai migranti? Perché è un sistema che ostacola l’accoglienza e non è efficiente, dicono gran parte dei sindaci. Il piano di riparto di 50.000 migranti in due mesi è ormai scaduto dal 15 settembre, quello nuovo dovrebbe riguardare altre 20.000 persone fino a fine ottobre, ma non è ancora stato inviato agli enti locali. Le misure annunciate dall’esecutivo dovrebbero tenere conto di chi tutti i giorni risolve sul territorio problemi che a livello nazionale vengono risolti con annunci in un clima da perenne campagna elettorale che il Paese non si può permettere.
“Il Corsivo” a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell’angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca.
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Scritto da: Giornale Radio
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