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today29 Settembre 2023
A cura di Daniele Biacchessi
E’ accaduto in poche ore quello che solo pochi analisti economici indipendenti avevano paventato da tempo. La corsa dei prezzi del petrolio e la salita dei rendimenti dei bond continuano ad impensierire i mercati. Il rendimento dei Btp raggiunge i massimi dal 2013 e mette nel mirino il 5% (che manca dal 2012) chiudendo la giornata al 4,91%. Rialzi anche nell’asta del Tesoro, con i rendimenti a 10 e 5 anni, il livello raggiunto undici anni fa. Così il differenziale con gli omologhi tedeschi si allarga fino a 200 punti, nel corso della seduta, salvo poi ridiscendere per terminare in lieve calo a quota 193. Alla fine le borse riescono a strappare una chiusura positiva dopo una seduta volatile, mentre l’attenzione degli investitori resta concentrata sull’andamento dell’inflazione e sulle mosse delle banche centrali. Secondo Daniel Gros, l’economista tedesco della Bocconi, la situazione non ricorda il 2011 quando lo spread aveva superato quota 500 con il governo di Silvio Berlusconi, semmai il 2018-19 quando a Palazzo Chigi c’era Giuseppe Conte con l’intesa Lega- M5s. Per Lorenzo Forni, economista, segretario generale di Prometeia, che oggi presenta il suo rapporto di previsione sull’Italia, emerge un quadro dei conti appeso a un filo, dunque aumentare il deficit e non ridurre il debito come vorrebbe realizzare Giorgia Meloni è molto rischioso. Gli imprenditori si dicono preoccupati per l’aumento improvviso dello spread. “L’aumento del differenziale con il bund costa 15 miliardi. Escludere alcuni investimenti dal Patto di Stabilità”, dice il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Con ogni probabilità l’Italia eviterà la recessione, ma ora la crescita è piatta e il prossimo anno consumi e investimenti resteranno deboli nel quadro di un equilibrio fragile. La direzione dello spread non rassicura: senza una inversione di tendenza, questa probabilità aumenta.
“Il Corsivo” a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell’angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca.
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Scritto da: Giornale Radio
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