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Morire di emarginazione | 07/06/2021 | Il Corsivo

today7 Giugno 2021

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I Francesi, dopo le polemiche sulla presunta tossicodipendenza di un cantante italiano, continuano a prenderci di mira. E questa volta, oggetto dei loro strali è la nostra nazionale di calcio. Il motivo è che, nella rosa dei 26 convocati dal tecnico Mancini, non figura neanche un calciatore di colore. Fatto, questo, che ai cugini d’Oltralpe pare scandaloso e li fa sentire in diritto di accusare gli azzurri e tutto lo staff tecnico di essere razzisti.

Un’ondata di affermazioni piene di livore si è riversata su tutti i social francesi a commento della fotografia di gruppo che ritrae tutta la selezione azzurra convocata per gli Europei che inizieranno venerdì prossimo. “Ecco la squadra del Ku Klux Clan”, “nazionale orgoglio di Mussolini”, “schiaffo razzista” e via dicendo…Ma al di là di queste queste infantili e superficiali osservazioni, siamo veramente razzisti noi Italiani? È stato certamente facile non esserlo, fino a qualche anno fa, quando gli unici neri che si vedevano in Italia erano gli artisti o gli sportivi americani…

Chissà come avrebbe desiderato poter comparire su quella foto tanto invisa ai Francesi, Seid Visin, così si chiamava il calciatore morto suicida a vent’anni. Era nato in Etiopia ed era stato adottato in Italia, a Nocera Inferiore, quando era ancora molto piccolo. Nel suo passato ci sono anche due anni giocati nelle giovanili del Milan, proprio a fianco di quel Gigio Donnarumma che oggi difende la porta della nazionale italiana. Poi una breve militanza nel Benevento, al termine della quale aveva preferito chiudere col calcio professionistico per dedicarsi agli studi. Nella lettera drammatica che ci ha lasciato scrive testualmente che ovunque egli andasse sentiva sulle sue spalle, come fosse un macigno, il peso degli sguardi scettici, prevenuti, schifati e impauriti delle persone. Le aveva provate tutte Seid pur di farsi accettare: era arrivato persino a fare battute di pessimo gusto su altri neri e migranti, quasi a voler disperatamente chiarire agli altri che lui non era un “negro”, lui era un italiano, era bianco proprio come lo siamo noi. Stanco di vedere le donne stringere bene la borsetta quando lo incontravano o di perdere il lavoro perché molti clienti si rifiutavano di farsi servire da lui, questo ragazzo intelligente e sensibile ha, quindi,deciso di farla finita.

Sarebbe bello se venerdì sera, prima del fischio di inizio di Italia – Turchia venisse osservato un minuto di silenzio in onore del calciatore italiano Seid Visin.

Il Presidente della FIGC si chiama Gabriele Gravina e le e-mail non costano niente…

Written by: Giornale Radio

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