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Poco prima della “zona rossa” | 06/03/2023 | Il Corsivo

today6 Marzo 2023 14

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A cura di Ferruccio Bovio

1) 29 gennaio 2020: L’Organizzazione Mondiale per la Sanità emette un’allerta per “gravi infezioni respiratorie di origini sconosciute” ed invita ad applicare Piani pandemici influenzali

2) 20 febbraio 2020: uno studio dell’Istituto Superiore della Sanità spiega che ad un indice RT pari a 2 sarebbero corrisposti trentacinquemila ricoveri in terapia intensiva, che avrebbero mandato in crisi il sistema sanitario

3) 28 febbraio 2020: all’ospedale di Alzano (in provincia di Bergamo) ci sono sei pazienti con ventilazione assistita. Il pronto soccorso viene chiuso, ma poi la Regione lo fa riaprire

4) Sempre in quel 28 febbraio, Silvio Brusaferro, presidente dell’ISS, chiede che Alzano e Nembro vengano immediatamente dichiarate “zona rossa”. Sarà accontentato solo l’8 marzo.

In quelle stesse ore, il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, scrive alla Protezione Civile ed alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, esprimendo il suo parere contrario riguardo ad una eventuale applicazione della zona rossa, poiché il virus clinicamente non provoca problemi o, comunque, si tratta di situazioni che sono facilmente risolvibili. La missiva del Governatore lombardo riconosce però – forse in modo un po’ contraddittorio – che il contagio sembra trasmettersi da ogni paziente ad altre due persone. In sostanza, l’espansione dei contagi è ormai iniziata, ma rimane ancora sottodimensionata nella sua gravità. Ed a questo proposito, sono illuminanti le parole del presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, che, parlando con la Guardia di Finanza, spiegherà come la Regione Lombardia non fosse favorevole all’istituzione di singole zone rosse, ma concordasse, invece, con l’Associazione degli industriali nel cercare di salvaguardare le attività essenziali, non adottando provvedimenti troppo restrittivi, ma limitando le chiusure alle sole aziende non essenziali.

Tuttavia, in quelle frenetiche giornate, i tentennamenti e le sottovalutazioni si registrano anche a livello centrale, come rivela un verbale del Comitato Tecnico Scientifico, dal quale emerge l’atteggiamento orientativamente prudenziale assunto anche dal premier Giuseppe Conte, il quale, in data 2 marzo, alle pressioni del professor Brusaferro, oppone l’argomento secondo cui alle zone rosse si deve sempre ricorrere con una certa cautela, poiché presentano costi sociali, politici ed economici assai elevati.

Poi le cose sono andate come sono andate ed oggi sono oggetto di valutazione da parte della magistratura di Bergamo e, probabilmente, presto lo saranno anche da parte del Parlamento.

Come abbiamo già avuto modo di scrivere, a noi pare francamente inopportuno ostinarsi a rivangare penalmente su fatti dinanzi ai quali non soltanto l’Italia, ma l’intero Pianeta si è rivelato del tutto impreparato…Altra questione è, invece, quella di portare serenamente a conoscenza di tutti i cittadini il maggior numero possibile di informazioni su una vicenda che li ha coinvolti in maniera così profonda. E su questo versante, il nostro impegno non verrà mai meno.

Scritto da: Giornale Radio

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