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Se la parola tradisce il pensiero | 30/09/2022 | Il Corsivo

today30 Settembre 2022

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A cura di Ferruccio Bovio

Donald Trump l’ha sempre sbeffeggiato chiamandolo ”Sleepy Joe”, vale a dire “Joe l’addormentato”. Ma forse è proprio questa sua tendenza a mostrarsi sovente distratto ed a cadere in clamorose “gaffe” – che a noi Italiani possono ricordare quelle di Mike Bongiorno – a fare del presidente Biden un personaggio umanamente piuttosto gradevole. I suoi avversari politici, più di una volta, hanno avanzato dei dubbi circa la sua lucidità mentale e bisogna riconoscere che l’attuale inquilino della Casa Bianca, ogni tanto, non manca di offrire alle loro insinuazioni degli autentici assist, degni del miglior Gianni Rivera. Ad esempio, pochi giorni fa, intervenendo ad una conferenza sulla sicurezza alimentare, si è stupito di non vedere tra i presenti una parlamentare deceduta lo scorso agosto in un incidente automobilistico. Eppure, il presidente avrebbe dovuto essere perfettamente al corrente dell’impossibilità a partecipare all’evento da parte di una persona, in merito alla cui, scomparsa si era già pubblicamente definito “scioccato e rattristato”. Ma lasciando, comunque, da parte questi divertenti autogoal che Biden è solito farsi in casa, di ben altro spessore possono rivelarsi alcune “uscite” che, ogni tanto, l’uomo più potente del mondo si concede anche in campo internazionale. Ed a questo proposito, stiamo pensando alla frase che ha pronunciato, l’altro ieri, nel corso di una manifestazione del Partito Democratico, quando rivolgendosi ai suoi elettori, ha chiesto loro se avessero visto cosa era appena accaduto nelle elezioni italiane, aggiungendo di non potersi affatto sentire ottimista, osservando cosa stia succedendo oggi nel mondo. Il significato delle sue parole era inequivocabile: così come a Roma ha vinto un partito che mette a rischio la democrazia, la stessa cosa può avvenire in ogni altro Paese, compresi gli USA dove i trumpiani, secondo i sondaggi, sono avvantaggiati per le prossime consultazioni di mid – term (che si svolgeranno il prossimo 8 novembre) e dove, in prospettiva, lo stesso Trump potrebbe candidarsi per la presidenza degli Stati Uniti. Immaginiamo l’imbarazzo che queste affermazioni devono aver creato ai piani alti dell’Amministrazione americana che, soprattutto attraverso il messaggio ufficiale del Segretario di Stato, Antony Blinken, aveva appena fatto sapere all’Italia che Washington avrebbe continuato a lavorare con il nuovo Governo di Roma in perfetta armonia. E’ proprio il caso di dire che, ancora una volta, “la parola (quella di Joe Biden) ha tradito il pensiero, scompaginando i piani dei suoi più stretti collaboratori, che adesso, in qualche modo, si daranno da fare per rimediare ai guasti prodotti dal loro capo.

A questo punto però, al di là delle rettifiche, delle smentite e dei tentativi di aggiustamento che certamente le arriveranno da Oltreoceano, Giorgia Meloni ha avuto modo di capire quale sia l’effettiva valutazione che la Casa Bianca esprime sul 25 settembre e sull’esecutivo che ne potrà scaturire. Ci aspettiamo, quindi, che per recuperare credibilità, la nostra futura premier accentui le sue posizioni filo atlantiche ed attenui, invece, quelle meno benevole nei confronti dell’Unione Europea. Ed in uno scenario di questo tipo, la presenza, nel suo governo, di un partito che ha firmato un patto di mutua collaborazione con la putiniana Russia Unita, le risulterà sempre più ingombrante.

Credits: Agenzia Fotogramma

Written by: Giornale Radio

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