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Il Corsivo
today1 Maggio 2023
A cura di Daniele Biacchessi
Il Governo convoca i sindacati in extremis poco prima di varare il decreto lavoro. Il leader della Cgil Maurizio Landini critica la decisione di Giorgia Meloni di chiamare i sindacati solo un giorno prima del Cdm e di domenica sera. La risposta della premier non si fa attendere: “Il Primo maggio ci sono molte persone che lavorano, dai camerieri ai medici, dalle forze dell’ordine fino ai tecnici che consentono lo svolgimento del concerto di piazza San Giovanni”. Ma la forma diventa sostanza e restano tutti aperti i nodi sul tavolo della concertazione che però si svolge a corrente alternata. Il decreto infatti è blindato e non c’è alcuna possibilità di modificarlo, secondo i suggerimenti delle parti sociali. Landini critica la soppressione del reddito di cittadinanza. Il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri si meraviglia della convocazione sindacale a poche ore dal varo del Cdm, senza un margine di discussione, e Luigi Sbarra della Cisl esorta l’esecutivo ad avviare una nuova stagione di dialogo con i sindacati, perché si tratta di un provvedimento importante che riguarda lavoro, taglio del cuneo, contribuzione, formazione. Il decreto avrebbe bisogno di approfondimenti e di un confronto serio con le parti sociali, non ancora avvenuto, e altre questioni importanti come la delega fiscale, i tavoli fermi da mesi su previdenza e sicurezza sul lavoro. I sindacati non hanno intenzione di mollare, ma i tre leader, al di là delle dichiarazioni di facciata, sono divisi: Landini adotta la linea dura, Sbarra e Bombardieri aprono una tiepida linea di credito al Governo. Ma fino a che punto sono disposti a trattare e a spingersi sul piano della mobilitzione?
Scritto da: Giornale Radio
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