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Il Corsivo

Un voto davvero deludente

today26 Febbraio 2025

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A cura di Ferruccio Bovio

Si è parlato, giustamente molto, della sorprendente confusione che si è venuta a creare, l’altro giorno, al Palazzo di Vetro, quando l’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato due risoluzioni sull’aggressione della Russia contro l’Ucraina. Lo stupore ci ha colti non soltanto per i tratti – quasi comici – di dilettantismo, messi in bella evidenza dalla diplomazia statunitense, la quale è addirittura arrivata a votare contro una risoluzione da essa stessa presentata, ma anche (e, forse, soprattutto) per il voto contrario espresso, verso la mozione – sostenuta dall’Ucraina e dall’Unione europea – da un Paese che, votando in quel modo, è parso davvero rinnegare se stesso. E stiamo parlando di Israele che, nel pronunciarsi – accanto agli Stati Uniti e ad altri campioni di democrazia come Russia, Bilorussia e Corea del Nord – a sfavore di un testo che propugnava il concetto di integrità territoriale dell’Ucraina, è parso proprio voltare le spalle a tutto il suo passato. Francamente, dall’America di Trump abbiamo rapidamente smesso di aspettarci qualcosa di buono, ma il fatto che gli Israeliani – sia pure condizionati, certamente, dalla loro dipendenza militare da Washington – si siano spinti fino a schierarsi sulle posizioni del pacifismo “ad ogni costo” di stampo putinian – trumpiano, non può che deludere profondamente chi, come noi, da sempre, sostiene le ragioni dello Stato ebraico.

Naturalmente, ignoriamo i dettagli dell’iter diplomatico che ha portato il sia pur abitualmente cinico governo Netanyahu a lasciare da parte ogni forma – anche la più ipocrita – di pudore, per adeguarsi supinamente alla “voce del padrone” e votare in questa maniera davvero sconfortante. Tuttavia, sebbene consapevoli di quanto possa – specialmente in questo particolarissimo e delicatissimo momento della storia mediorientale – risultare imbarazzante per Israele non assecondare, in tutto e per tutto, le strategie umorali della Casa Bianca, ci stupisce, comunque e seriamente, il fatto che un Paese che, dal giorno stesso della sua nascita, combatte per affermare il suo diritto ad esistere – essendo minacciato da Paesi ed organizzazioni terroristiche che vorrebbero letteralmente cancellarlo dalla faccia della Terra – resti poi così indifferente di fronte al dramma di un altro popolo che sta battendosi anch’esso per la propria libertà. Altro significato avrebbe, ad esempio, potuto assumere un’astensione israeliana sul voto, ma qui, evidentemente, la “voce del padrone” cui accennavamo poc’anzi non è quella di chi i cani li ama, ma è, invece, quella di chi li tiene stabilmente legati alla catena…In conclusione, il fatto di leggere, affiancato a quelli delle tirannie più spietate, anche il nome del Paese che, da sempre, rappresenta l’unico faro di democrazia in un’area del Pianeta in cui si viene ancora, tranquillamente, messi a morte per le proprie tendenze sessuali o per i propri convincimenti religiosi, altro non è se non, purtroppo, l’indice della piega davvero preoccupante che stanno confusamente prendendo le sorti di un mondo che ci apparterrà sempre meno.

Credits Foto: Agenzia Fotogramma

25 Febbraio 2025

Scritto da: Redazione


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