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A cura di Ferruccio Bovio
Nella giornata in cui tutto il Paese ha festeggiato i suoi lavoratori, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto sul drammatico tema delle morti bianche, lanciando l’obbiettivo dello “zero morti sul lavoro”, da raggiungersi nel più breve tempo possibile. Il capo dello Stato ha, inoltre, precisato che il lavoro non può essere in alcun modo “un gioco d’azzardo”, ma deve al contrario rappresentare uno strumento di progresso e affermazione delle persone: per nessun motivo, quindi, si deve permettere che a più posti di lavoro finiscano per corrispondere anche più disgrazie sul lavoro. Pertanto – ha concluso Mattarella – occorre porre in essere uno sforzo eccezionale. I primi tre mesi del nuovo anno, secondo i dati forniti dall’Inail, hanno imperdonabilmente registrato 189 morti sul lavoro contro le 184 dello stesso periodo del del 2021 (+2,2%) e le 166 del 2020. Inoltre, nel complesso, le denunce di infortunio sono state 194.106, in aumento cioè del 50,9% rispetto alle 128.671 del 2021.
Per quanto riguarda, nello specifico, l’incremento degli eventi letali, in questo primo trimestre 2022, va segnalato che il fenomeno è dovuto esclusivamente alla componente femminile, i cui casi denunciati all’Inail sono passati da 14 a 24. In merito, invece, alle fasce di età, l’Inail sottolinea come ad aumentare siano i decessi tra gli under 40 (da 34 a 49 casi) e tra i 45-49enni (da 22 a 24).
Dall’analisi territoriale emerge, infine, un incremento di 11 casi mortali nel Centro (da 34 a 45), di sette nelle Isole (da 8 a 15), di tre nel Nord Est (da 38 a 41) e di due nel Nord Ovest (da 47 a 49). Il Mezzogiorno è, quindi, il solo a registrare un calo (da 58 a 39). Tra le regioni che risultano maggiormente funestate da questi fatti luttuosi figurano la Lombardia e la Toscana (con +8 decessi per entrambe) e il Veneto (+6), mentre i maggiori decrementi riguardano Abruzzo (-8 casi), Campania (-7) e Piemonte (-5).
Il presidente dell’Inail, Franco Bettoni – intervenendo ad un incontro sulla sicurezza promosso da Federmeccanica e dai sindacati metalmeccanici Fiom, Fim e Uilm – ha dichiarato che, considerate le statistiche davvero preoccupanti, non bisogna assolutamente abbassare la guardia sul problema della sicurezza sul lavoro. Ed a questo proposito, l’Inail stesso è impegnato a migliorare i propri sforzi su consulenza e formazione, mettendo a disposizione 2,7 miliardi di agevolazioni per chi investa in attività di ricerca, tese a favorire politiche di prevenzione.
A sua volta, l’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, oggi membro del Consiglio dell’Inail, ha aggiunto che, attualmente, il costo degli infortuni incide, a livello nazionale, nella misura del 3% sul prodotto interno lordo (vale a dire, quindi, 45 miliardi di euro ogni anno). Se soltanto una parte di questa somma – spiega Damiano – fosse spesa per prevenire gli infortuni, il Paese avrebbe imboccato la strada giusta.
Scritto da: Giornale Radio
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