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today14 Luglio 2021
Si chiamava Michele Colosio, aveva 42 anni ed era originario della provincia di Brescia, ma da oltre dieci anni si era trasferito in Messico dove si dedicava a diverse attività di volontariato. E dove ha tragicamente trovato la morte, la notte tra domenica 11 e lunedì 12 luglio.
Ex tecnico di radiologia presso gli “ Spedali Civili” di Brescia, Colosio trascorreva gran parte dell’anno in Messico, Paese che lo aveva letteralmente conquistato durante un viaggio di vacanze. Presa, dunque, la decisione di andarvi a vivere, aveva iniziato a svolgere attività di collaborazione e volontariato per sostenere la popolazione del posto e, gradualmente, era riuscito ad assumere la gestione di un piccolo podere , nel quale allevava animali da cortile, senza, tuttavia, mai abbandonare il suo impegno a favore dell’istruzione dei bambini più poveri.
Secondo quanto riferito dall’associazione caritatevole alla quale aderiva, Michele Colosio sarebbe stato assassinato mentre stava facendo ritorno nella sua abitazione, dopo aver festeggiato la vittoria dell’Italia agli Europei di calcio. Altre fonti raccontano, invece, che l’agguato sarebbe avvenuto in prossimità di un negozio vicino a casa, dove lo sfortunato bresciano si recava spesso per fare compere.
Di certo, al momento, si sa solo che l’uomo è stato ucciso in strada, colpito da proiettili sparati da un killer a bordo di una motocicletta. Sulle cause del delitto regna ancora, invece, il più fitto mistero. Si è trattato di un tentativo di rapina, oppure il volontario italiano, con qualche suo progetto, aveva iniziato a toccare interessi che sarebbe stato più prudente lasciar stare?
Non si sa ancora neppure quando la salma di Michele potrà fare ritorno in Italia, mentre giungono le parole della la signora Daniela, madre della vittima che, disperata, dice “Non meritava di fare questa fine, era andato là solo per fare del bene”.
Già, per “fare del bene”…e non è la prima volta che a pagare con la vita il tentativo di portare un po’ di aiuto, di amore e di solidarietà è proprio una persona che agisce sulla spinta di motivazioni di carattere altruistico o idealistico. Basti pensare ai tanti missionari rapiti, torturati e assassinati in tutte le aree più a rischio del mondo. Un nome su tutti, quello di padre Paolo Dall’Oglio, scomparso in Siria nel 2013.
In neanche una settimana, sono, quindi, due le notizie che ci giungono dal Messico e dall’Honduras e che riguardano l’uccisione di nostri connazionali che, probabilmente attratti da bellezze naturali, da stili di vita meno stressanti ed impegnativi e magari anche da costi economici molto più contenuti, avevano deciso di abbandonare l’Italia per andare incontro ad un destino che certamente speravano fosse ben diverso da quello di morte, di violenza e di criminalità che, in realtà, spietatamente li attendeva.
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Written by: Giornale Radio
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