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Biden attacca per la prima volta Netanyahu. Via libera Onu alla bozza sul cessate il fuoco a Gaza

today13 Dicembre 2023

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(Tempo di lettura: 1 – 2 minuti)

L’Apertura di Daniele Biacchessi

Dopo oltre due mesi di conflitto a Gaza, emergono le prime significative crepe tra Israele e gli Stati Uniti. Joe Biden attacca Benyamin Netanyahu, perché non vuole la soluzione a due Stati e con questa posizione sta perdendo il sostegno del mondo. “Questo è il governo più conservatore nella storia di Israele“, ha sottolineato Biden, richiamando il leader israeliano alla necessità di una “decisione difficile da prendere”: ossia, “rafforzare e cambiare” il suo esecutivo per trovare una soluzione a lungo termine al conflitto israelo-palestinese. L’avvertimento di Washington giunge mentre l’Assemblea generale dell’Onu vota una nuova risoluzione per un cessate il fuoco umanitario nella Striscia. Si tratta di un provvedimento non vincolante, ma dall’indubbio valore politico. E’ un testo elaborato sulla falsariga di quello approdato venerdì scorso in Consiglio di sicurezza – e respinto a causa del veto degli Stati Uniti – che di fatto mira a rafforzare la pressione su Israele e sugli americani. Ma Netanyahu prosegue per la sua strada. “Gaza non sarà un Hamastan e nemmeno un Fatahstan“, ha spiegato il leader israeliano, escludendo l’ipotesi di un futuro controllo della Striscia da parte dell’Anp. Poi Netanyahu condanna gli accordi del ’93 tra Rabin e Arafat da cui nacque un primo embrione di autogoverno palestinese: “Non permetterò che Israele ripeta l’errore di Oslo“, sostiene il presidente israeliano. Intanto tutta la Striscia di Gaza rimane teatro di guerra. Al sud gli israeliani hanno continuato a colpire Khan Yunis, a caccia dei leader di Hamas Sinwar e Deif. Secondo il Wall Street Journal, l’esercito ha iniziato a pompare acqua di mare nel vasto complesso di tunnel di Hamas. Il capo dell’agenzia Onu per i rifugiati Philippe Lazzarini, dopo una visita a Gaza, ha parlato di “inferno sulla terra”, dove “le persone vivono per strada ed hanno bisogno di tutto”. Circa il 18% di tutte le strutture nella Striscia sono state danneggiate dall’inizio della guerra, ha riferito l’Onu sulla base di immagini satellitari, mentre le vittime accertate sarebbero oltre 18.400.

Credits: Agenzia Fotogramma

13 Dicembre 2023

Scritto da: Giornale Radio

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