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today4 Giugno 2025
A cura di Daniele Biacchessi
Dopo l’attacco contro i bombardieri in territorio russo, l’intelligence ucraina sferra un nuovo colpo contro Vladimir Putin prendendo di mira il ponte di Kerch che unisce la Crimea alla Russia. Gli incursori di Kiev sono riusciti a far esplodere una carica alla base di uno dei pilastri in cemento. Secondo Mosca, i danni sembrano limitati: la circolazione sarebbe stata sospesa solo per il tempo necessario a verificare le condizioni del viadotto. Ma gli ucraini sostengono di avere piazzato 1.100 chili di plastico proprio sotto le fondamenta, una detonazione che potrebbe compromettere la stabilità dell’opera.
Tutto è avvenuto dopo l’assalto di domenica dei camion lancia-drone degli 007 di Kiev nel cuore della Russia, dalla Siberia alle porte dell’Artico, in cui sono stati distrutti numerosi bombardieri. Sabato ci sono stati attentati contro alcuni ponti ferroviari nelle regioni russe vicine alla frontiera ucraina e nella città occupata di Melitopol. Il ponte di Kerch è lungo 18 chilometri ed è stato costruito con una spesa superiore a quattro miliardi di euro per collegare fisicamente la penisola alla Russia. Il progetto è stato deciso nel 2014 subito dopo l’occupazione e inaugurato da Putin il 23 dicembre 2019. Nell’ottobre 2022 un camion bomba dei servizi segreti ucraini, proveniente dalla Russia, è saltato in aria nel mezzo di una campata, facendo sprofondare in mare due corsie mentre altre due sono rimaste lesionate anche dal rogo dei vagoni cisterna di un treno che stava transitando accanto al veicolo kamikaze. Nel luglio 2023 c’è stata una seconda incursione, condotta con due motoscafi telecomandati che sono scoppiati contro le basi dei piloni.
“E’ sbagliato aspettarsi una svolta o soluzioni immediate sull’Ucraina”, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov dopo che Mosca ha respinto, ai negoziati di Istanbul, la richiesta di Kiev per un cessate il fuoco senza condizioni. “La soluzione è estremamente complessa e implica un grande numero di variabili”, ha aggiunto Peskov. Mosca ha offerto a Kiev piuttosto una tregua parziale di due o tre giorni, in alcune zone della linea del fronte. “Il memorandum contiene numerose disposizioni e diverse opzioni. Tutto è finalizzato a eliminare le cause profonde di questo conflitto e a procedere verso una traiettoria di regolamentazione sostenibile. Ci aspettiamo una reazione al memorandum”, ha concluso Peskov.
4 Giugno 2025
Scritto da: Redazione
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