Le misure cinesi contro i dazi di Trump: 25% su petrolio e gas, ricorso al Wto

A cura di Daniele Biacchessi

Le misure cinesi contro i dazi di Trump: 25% su petrolio e gas, ricorso al Wto

Pechino ha annunciato l’entrata in vigore (dal 10 febbraio) di dazi del 15% su carbone e gas naturale liquefatto, del 10% su petrolio, macchinari agricoli, auto di grossa cilindrata e pick-up. La Cina avvia controlli, con effetto immediato, all’export di materiali legati al tungsteno, e inserisce in una black list due aziende Usa: la Pvh Corp (proprietaria dei marchi Calvin Klein e Tommy Hilfiger), e quella biotech Illumina. Xi Jinping annuncia anche un’indagine antitrust su Google e un ricorso al Wto. La Cina ha importato poco più del 5% di gnl dagli Usa lo scorso anno. Pure le importazioni di petrolio greggio sono state basse lo scorso anno: l’1,7%. Per quanto riguarda Google, anche questa sembra una mossa più simbolica che sostanziale: il motore di ricerca e i servizi Internet per i consumatori non sono più disponibili in Cina dal 2010.

L’ora della fermezza e della trattativa

Pechino non è rimasta alla finestra a guardare, accettando le misure imposte da Donald Trump, ma, come da sua tradizione, ha avviato una trattativa, tanto che Trump ha annunciato una telefonata imminente con Xi Jinping. “La risposta della Cina è stata misurata, segnale che sta cercando di evitare lo scenario peggiore di una grave escalation della guerra commerciale”, sostengono gli economisti di Bloomberg Chang Shu, Eric Zhu e David Qu. Pechino vuole evitare gravi ripercussioni sulla sua economia e lascia spazio dunque a potenziali colloqui per risolvere la disputa commerciale.

Credits Foto: Canva

5 Febbraio 2025