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Regge al momento la tregua tra Israele e Hamas. Liberati alcuni ostaggi israeliani e detenuti palestinesi

today27 Novembre 2023 4

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(Tempo di lettura: 1 – 2 minuti)

L’Apertura di Daniele Biacchessi

Sembra reggere al momento la fragile tregua del conflitto tra Israele e Hamas. Sono stati liberati 12 ostaggi thailandesi e i primi 13 israeliani nelle mani di Hamas.

Prima di essere rilasciati, gli israeliani sono stati visitati nell’ospedale Nasser di Khan Yunis dai medici della Mezzaluna rossa. Sono stati poi consegnati alla Mezzaluna Rossa in Egitto e da lì sono entrati in Israele tramite il valico di Nitzana. Fra le persone liberate c’è Daniel Haloni, mamma single che in un video aveva lanciato un durissimo appello al premier Benjamin Netanyahu per liberare subito tutti gli ostaggi: con lei c’è la figlia Emilia.

Sull’altro fronte, il Qatar, vero protagonista della mediazione sulla spinta degli Stati Uniti, ha confermato il rilascio di 39 detenuti palestinesi: si tratta di donne e bambini che non si sono macchiati di fatti di sangue e prigionieri da mesi nelle carceri israeliane. Ma la tensione rimane alta e la possibilità di un incidente militare potrebbe riportare lo stato della guerra ai minuti precedenti all’applicazione dell’accordo.

Media palestinesi denunciano un attacco su rifugiati che tentavano di raggiungere il Nord provenienti dal Sud di Gaza.

Poco prima dell’inizio della tregua, l’esercito israeliano ha demolito un tunnel scoperto sotto l’ospedale al Shifa. E sono state consegnate 30 mila tonnellate di aiuti tramite il valico di Rafah.

Ma Israele promette nuove azioni al termine dello stop dei combattimenti. Le forze di difesa israeliane (Idf) riprenderanno a combattere a Gaza appena sarà terminata la tregua di quattro giorni. Lo ha detto Benny Gantz, ministro israeliano del gabinetto di guerra, parlando alla folla riunita a Tel Aviv in una manifestazione di solidarietà con le famiglie degli ostaggi.

Frizioni si registrano tra Israele, Belgio e Spagna.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu condanna le dichiarazioni di Pedro Sánchez e Alexander De Croo, primi ministri di Spagna e Belgio che hanno tenuto una conferenza stampa dal valico di Rafah.

Sánchez e De Croo avevano chiesto un cessate il fuoco permamente. Il primo ministro spagnolo ha definito “catastrofe umanitaria” la situazione a Gaza e fatto intendere di pensare a un riconoscimento unilaterale dello Stato di Palestina se l’Unione Europea non prenderà una rapida decisione.

Credits: Agenzia Fotogramma

24-25 Novembre 2023

Scritto da: Giornale Radio

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