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Consiglio europeo straordinario: via libera alle cinque condizioni per la pace in Ucraina

today6 Marzo 2025

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A cura di Daniele Biacchessi

Consiglio europeo straordinario: via libera alle cinque condizioni per la pace in Ucraina

I leader degli Stati membri Ue hanno adottato le conclusioni sulla difesa europea al vertice straordinario di Bruxelles. Confermato il no del premier ungherese, Viktor Orban, che non ha permesso l’unanimità. Secondo la premier Giorgia Meloni quella delle truppe Ue è la soluzione meno efficace. “Escludo che possano essere inviati soldati italiani. Meglio pensare a soluzioni più durature come estendere l’articolo 5 della Nato. Riarmo non è la parola adatta: il tema difesa riguarda materie prime e tantissimi altri domini. Stiamo dando messaggi non chiari ai cittadini. Abbiamo condotto una battaglia per escludere i fondi di coesione, cioè per escludere la possibilità che venissero forzatamente dirottate risorse dai fondi di coesione alle spese sulla difesa”, ha spiegato Meloni.

Le cinque condizioni

Il Consiglio straordinario europeo ha approvato le cinque condizioni per la pace in Ucraina. Primo punto: “Non possono esserci negoziati sull’Ucraina senza l’Ucraina”. Secondo punto: “Non possono esserci trattative senza il coinvolgimento dell’Europa. La sicurezza dell’Ucraina, dell’Europa, transatlantica e globale sono interconnesse”. Terzo punto: “Qualsiasi tregua o cessate il fuoco può aver luogo solo come parte del processo che porta a un accordo di pace globale”. Quarto punto: “Qualsiasi accordo del genere deve essere accompagnato da solide e credibili garanzie di sicurezza per l’Ucraina che contribuiscano a scoraggiare future aggressioni russe”. Quinto punto: “La pace deve rispettare l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”.

Il piano di Ursula von der Leyen

Al Consiglio europeo straordinario la presidente Ursula von der Leyen presenta il piano di riarmo per 800 miliardi. “In tempi straordinari abbiamo bisogno di misure speciali. L’Europa fronteggia un pericolo chiaro e immediato e deve essere in grado di proteggere e difendere se stessa e mettere l’Ucraina in condizione di proteggersi e arrivare a una pace giusta e duratura”, ha detto Ursula von der Leyen. secondo cui l’Ucraina è parte della famiglia europea, garantendo il sostegno dell’Ue a Kiev “fino a quando ci sarà bisogno”.

Il fronte dei volenterosi e l’opzione nucleare

E’ il premier polacco Donald Tusk il leader europeo più attivo nella realizzazione del fronte dei volenterosi e favorevole alla deterrenza nucleare proposta da Emmanuel Macron. “L’ Europa deve entrare nella corsa agli armamenti iniziata dalla Russia e vincerla. Tutti ormai sono determinati ad accettare la sfida. Vale la pena prendere in considerazione anche la proposta della Francia dell’ampliamento della possibilità di deterrenza nucleare”, ha spiegato Tusk. Ma non tutti i paesi europei sono d’accordo con il piano di riarmo e ancora di più sulla proposta di Macron e Starmer, e le divisioni in alcuni casi restano incolmabili.

L’attività di Starmer

Il governo del Regno Unito ha avuto colloqui preliminari con circa 20 Paesi per una ipotetica adesione alla “coalizione dei volenterosi”, auspicata dal premier Keir Starmer e destinata nelle intenzioni a garantire anche una presenza di peacekeeper in Ucraina dopo un eventuale accordo di cessazione delle ostilità con la Russia. L’ipotesi di una “coalizione dei volenterosi”, destinata potenzialmente a dar vita a un contingente di peacekeeper da schierare in Ucraina – solo dopo un’intesa di pace – per garantire la sicurezza di Kiev rispetto a future mire russe, è stata messa sul tavolo dal premier Starmer a margine del vertice convocato a Londra domenica scorsa alla presenza dei leader di altri 15 Paesi euro atlantici e dei rappresentanti di Ue e Nato.

Credits Foto: Agenzia Fotogramma

7 Marzo 2025

Scritto da: Redazione


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