Le parole di Abu Mazen all’ONU

Intervenuto alla ottantesima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, ha rivelato che sono, attualmente, al lavoro le commissioni incaricate per la creazione di una Costituzione temporanea, che sarà pubblicata entro tre mesi e che dovrà porre le basi per uno Stato palestinese democratico e moderno.

Con la promulgazione della Costituzione – ha spiegato il novantenne leader arabo – la Palestina passerà dalla condizione di autorità momentanea a soggetto statale che eleggerà, come principi fondamentali, “il rispetto della legge, la transizione pacifica dei poteri e il multilateralismo”.

Pertanto – sempre secondo Abu Mazen – Il movimento islamista e fondamentalista di Hamas ed altre fazioni militari “saranno fuori da qualsiasi gestione amministrativa e di governo del futuro Stato palestinese”. Il successore di Arafat ha poi, infatti, precisato di ripudiare tutto quello che Hamas ha fatto il 7 ottobre del 2023, perché “non rappresenta il popolo palestinese e la sua lotta per indipendenza”, ma ha, comunque, ribadito che la Striscia di Gaza sarà una parte integrante del futuro Stato palestinese.

Sul piano dei rapporti internazionali, Abu Mazen si è poi detto pronto a lavorare con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, con la Francia e con l’Arabia Saudita per “realizzare il piano di pace presentato alla conferenza sulla soluzione dei due Stati il 22 settembre”. Di conseguenza – ha, quindi, concluso -“Hamas e le altre fazioni dovranno consegnare le armi perché la futura Palestina non sarà uno Stato “in armi”, ma avrà invece una postura pacifica”.