L'opinione

20 Marzo, tutti felici?

today20 Marzo 2025

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A cura di Ferruccio Bovio

Oggi, giovedì 20 marzo, si celebra la Giornata Mondiale della Felicità. Un obbiettivo che, probabilmente, ogni essere vivente persegue per tutta la sua esistenza, ma che, purtroppo, resta spesso un miraggio alla portata di pochissimi individui particolarmente saggi o fortunati. Ma che cos’è la felicità? Da cosa dipende quello stato d’animo che vorremmo fosse perenne, ma che, in realtà, si rivela normalmente come una condizione transitoria, se non addirittura come una ingannevole illusione? Se andiamo a vedere la definizione (per la verità abbastanza edonistica) che ne dà il dizionario Treccani, leggiamo che si tratta dello “stato d’animo di chi è sereno, non turbato da dolori o preoccupazioni e gode di questo stato”. E in effetti, in genere, quando pensiamo ad una persona felice, tendiamo, in astratto, a prendere in considerazione alcuni parametri che riguardano la sua salute, la sua serenità, le sue relazioni sociali e le sue soddisfacenti condizioni materiali. Diciamo “in astratto”, perché, in fondo, a ben riflettere, ben poche cose risultano così soggettive come la percezione che ciascuno di noi può avere su una particolarissima condizione psicologica come quella dell’essere felici.

E a questo proposito, noi siamo portati a credere che chiunque possa raggiungere la propria felicità se soltanto riesce ad individuare quella che è la sua strada individuale: sia essa rappresentata dalla famiglia, dalla spiritualità, dall’amore, dal lavoro o anche da un mix di tutti questi fattori. L’importante è – come ci suggeriva Orazio – affidarsi alla guida del “carpe diem”, cercando la felicità nel presente, senza mai inseguirla attraverso sogni irrealizzabili e neppure partendo dal presupposto che essa comporti necessariamente l’assenza di dispiaceri o di difficoltà. Sarebbe, infatti, un atteggiamento superficiale e, comunque, inevitabilmente foriero di frustrazioni e delusioni costanti. Meglio, dunque, considerare il fatto che la felicità non si alimenta esclusivamente col denaro o con altri elementi materiali, ma consiste piuttosto in quel tipo di contatto intimo con la nostra anima, che ci porta a ragionare sul significato più profondo della nostra esistenza ed a svelare anche i segreti più reconditi della nostra mente. E voi, amici ascoltatori, credete ancora che la felicità sia uno stato di grazia potenzialmente alla portata di tutti? Scriveteci, se volete farlo, perché Giornale Radio è sempre attenta alle vostre opinioni.

Credits Foto: Freepik

20 Marzo 2025

Scritto da: Redazione


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