Come sta, Presidente Von der Leyen?

A cura di Ferruccio Bovio

In questo inizio di anno, caratterizzato da una così scoppiettante sequenza di eventi che comporterebbero il fattivo coinvolgimento di tutti i principali attori della politica internazionale, spicca, per la sua assenza, la figura di Ursula von der Leyen, ufficialmente bloccata da una forma di polmonite che però, vista l’ormai lungo periodo di degenza, sembra essere particolarmente seria. Le uniche notizie che sono filtrate da Bruxelles ci informano che la presidente della Commissione UE si trova, al momento, ancora ricoverata presso un ospedale di Hannover, ovverosia della sua città. Nulla è, invece, trapelato per quanto concerne la tipologia e la gravità della sua malattia.

Intendiamoci, lungi da noi l’idea di non rispettare il sacrosanto diritto alla riservatezza della vita privata, soprattutto quando si parla di salute: tuttavia, ci pare anche che, quando si tratta di personaggi investiti di enormi responsabilità pubbliche, forse un minimo di trasparenza in più non guasterebbe, visto che dalla loro lucidità mentale e dalla loro efficienza fisica, possono dipendere tante cose che ci riguardano direttamente. E quello del rapporto tra i potenti e le loro patologie è, in realtà, una questione che, da sempre, crea degli imbarazzi in quanti, per apparire più affidabili e convincenti, cercano, almeno nei limiti del possibile, di occultare al pubblico i propri malanni. E a questo proposito, il caso più recente e clamoroso è stato quello che ha riguardato il presidente Biden, del quale si è tentato, ostinatamente, di negare le ormai evidenti carenze cognitive, fino a che queste non sono emerse, crudelmente ed in tutta la loro evidenza, durante l’ultimo confronto televisivo con Donald Trump che, come è noto, è costata a “Sleeping Joe” proprio la ricandidatura per la Casa Bianca.

Pertanto, mentre facciamo i nostri più sinceri auguri di pronta guarigione alla Von der Layen, speriamo anche di non essere irriguardosi nei suoi confronti se ci permettiamo di ricordarle che, come cittadini europei, avremmo certamente piacere di conoscere – quanto prima possibile – quali siano, tra le altre cose, gli orientamenti della Commissione in merito ai dazi di Trump, alle interferenze politiche di Musk ed alle mire espansionistiche di Putin. E a voi, amici ascoltatori, non pare che, in presenza di cambiamenti geo politici che potrebbero rivelarsi persino epocali, quello di un’Europa che tace e si limita ad osservare, sia un lusso che non ci possiamo assolutamente permettere?

Credits Foto: Agenzia Fotogramma

15 Gennaio 2025