L'opinione

Dieta a punti

today20 Giugno 2025

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A cura di Ferruccio Bovio

Apprendiamo, per la verità con una certa sorpresa, che il Governo cinese sta impegnandosi assiduamente in una campagna contro l’obesità che – a quanto sembra – starebbe coinvolgendo settori sempre più ampi della popolazione, al punto da avere raggiunto un livello che supera addirittura quello degli Stati Uniti. L’intento è, quindi, quello di promuovere stili di vita più corretti e di rivalutare la salubrità della cucina tradizionale cinese che – secondo il settimanale in inglese “Global Times”, emanazione del Quotidiano del Popolo – rappresenta un modello dietetico altrettanto valido quanto quello mediterraneo. Purtroppo per loro però, i Cinesi, negli ultimi anni, hanno cominciato ad orientare i propri interessi gastronomici verso alimenti ricchi di calorie, ma poveri di nutrienti, come burger iper conditi, snack industriali e bevande gassate. Una tendenza destinata, probabilmente, a mettere in discussione il primato – in quanto a longevità – storicamente detenuto dai Cinesi che vivono in patria, rispetto a quelli che si sono, invece, trasferiti in America.

Come è noto, nell’immenso Paese asiatico, sugli ordini del potere esecutivo nessuno si azzarda a scherzare: pertanto, sulla spinta della necessità di adeguarsi alle nuove indicazioni governative, sono sorte anche alcune iniziative piuttosto originali e magari pure divertenti. Una di queste l’ha messa in atto un’azienda – la Galaxy Magnet – che ha imposto, ai propri dipendenti sovrappeso, un particolare tipo di contratto di lavoro, in base al quale più si dimagrisce e più si guadagna…Pertanto, gli impiegati e gli operai tondeggianti sono incentivati non solo a riacquistare la loro linea perduta, ma anche a conservarla a lungo perché, se malauguratamente riprendono i chili smaltiti, devono anche restituire tutti gli aumenti retributivi così faticosamente guadagnati…

Sul piatto della bilancia ci sono, infatti – oltre, appunto, al peso dei lavoratori – anche l’equivalente di 24mila euro in gratifiche da distribuire a quelli di essi che siano determinati a seguire scrupolosamente il programma di fitness aziendale. Insomma, verrebbe da dire che anche l’Estremo Oriente, adesso, si è dotato di una sua “dieta a punti”: punti riguardanti una classifica di merito ipotizzabile soltanto in un Paese che non abbia neanche l’idea di cosa sia una rappresentanza sindacale, ma pur sempre punti… Tuttavia, per quanto stravagante possa sembrarci la pratica adottata dall’azienda cinese, se ci fermiamo un attimo a riflettere su quanto paga, ogni anno, la nostra sanità pubblica per fronteggiare i costi indotti dalle malattie connesse all’obesità, ecco che allora la soluzione di incentivare economicamente chi si rende disponibile a seguire – seriamente, si intende – dei percorsi mirati alla riduzione del suo peso, non ci pare poi nemmeno così tanto da scartare a priori…E voi, amici ascoltatori, cosa ne dite?

Credits Foto: freepik

20 Giugno 2025

Scritto da: Redazione


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