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La Prima alla Scala: dalle uova di Mario Capanna alla “Prima Diffusa” degli ultimi anni

today13 Dicembre 2023

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(Tempo di lettura: 2 – 3 minuti)

A cura di Ferruccio Bovio

Questa sera, per i Milanesi e non solo, torna l’ appuntamento culturale più immancabile di tutto il mese di dicembre: e stiamo parlando dell’apertura della nuova stagione della Scala, uno dei teatri più famosi al mondo, nonché tempio della lirica, del balletto e della musica.

La tradizionale Prima che apre il nuovo anno di spettacoli si ripete, ogni 7 dicembre, dal 1951: e cioè da quando l’allora direttore della Scala, Victor De Sabata, volle farla coincidere proprio con la giornata in cui si celebra Sant’Ambrogio, patrono di Milano.

Come è noto, la Prima, oltre ad essere forse la più seguita manifestazione musicale italiana, costituisce anche un evento mondano di assoluta rilevanza, tra smoking, vestiti di lusso creati apposta per la serata e gioielli da “Mille e una Notte”. Chi però ha qualche annetto in più ricorderà, probabilmente, che non sempre a “lor signori” fu consentito di fare sfoggio della propria eleganza e della propria ricchezza senza dover pagare dazio…Sono, ad esempio, passati esattamente 55 anni da quella edizione del 1968, in cui alcune centinaia di studenti del Movimento Studentesco della Statale attesero all’ingresso del Teatro il pubblico “vestito a festa” per ricoprirlo di uova e pomodori, volendo in tal modo richiamare l’attenzione sul salto di qualità esistenziale che c’era tra chi poteva ostentare tanta opulenza e chi, invece, due giorni prima aveva perso la vita negli scontri tra polizia e braccianti che erano avvenuti ad Avola. Altre contestazioni alla Scala si ripeteranno anche in anni successivi, ma a sostituire la goliardica trovata delle uova e dei pomodori, saranno purtroppo – soprattutto nel 1976 – le bombe molotov. I tempi erano evidentemente cambiati.

Comunque, dal 2011, il Teatro alla Scala, sentendo l’esigenza di coinvolgere una fascia sempre più ampia della popolazione milanese, ha introdotto, nei suoi programmi, la cosiddetta “Prima Diffusa”: e vale a dire, una manifestazione che precede la Prima del 7 dicembre, portando l’opera prescelta (che quest’anno è il Don Carlo di Giuseppe Verdi) in giro per la città a partire dal 30 novembre. Inoltre, sempre grazie a “Prima Diffusa”, la sera stessa dell’apertura ufficiale, circa diecimila persone potranno seguire l’Opera di Verdi in contemporanea, attraverso una serie di collegamenti in diretta con ben 35 schermi dislocati in tutta Milano.

E’ tuttavia interessante osservare che, nonostante le opportunità offerte da “Prima Diffusa” ed i prezzi esorbitanti che possono arrivare fino a 3.200 euro per un posto in platea, i biglietti per la serata di Sant’Ambrogio sono egualmente, da tempo, tutti esauriti…E’, dunque, così intramontabile il fascino della mondanità?

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Credits: Palickap CC BY-SA 4.0 DEED

7 Dicembre 2023

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Scritto da: Giornale Radio

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