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L'opinione

Le dubbie responsabilità di un sindaco

today22 Gennaio 2025

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A cura di Ferruccio Bovio

La Corte d’Appello di Torino ha emesso una sentenza di condanna a un anno, cinque mesi e 23 giorni a carico dell’ex sindaco del capoluogo piemontese, Chiara Appendino, riconoscendola responsabile dei fatti avvenuti in piazza San Carlo, il 3 giugno del 2017, quando la sua amministrazione organizzò la visione gratuita all’aperto dell’attesissima partita tra la Juventus ed il Real Madrid. Una decisione, quella dei giudici torinesi, che è una evidente applicazione del principio della “responsabilità oggettiva” anche alle attività svolte da chi è alla guida di un ente territoriale.

In quella serata di tarda primavera, persero la vita due persone e altre centinaia rimasero ferite, dopo che un gruppo di ragazzi aveva, irresponsabilmente, spruzzato del peperoncino tra la folla presente, provocandone il panico e inducendola a un “fuggi fuggi” generale, scomposto e tale, quindi, da creare, una calca che si rivelò, purtroppo, immediatamente micidiale. L’elemento specifico che ha motivato la condanna è da individuarsi nel mancato divieto di accesso alla kermesse calcistica a chi fosse stato in possesso di bottiglie di vetro. Bottiglie che – tra l’altro – nulla ebbero a che fare con il verificarsi della tragedia. Passa, pertanto, l’idea che chi sceglie il luogo ed organizza l’ evento sia poi anche responsabile di tutto quello che sciaguratamente vi possa in seguito accadere.

La pronuncia della Corte d’Appello ha, infatti, stabilito che, nell’allestire quella che avrebbe dovuto essere una routinaria manifestazione di pacifica passione sportiva, la Appendino sbagliò sia nella definizione dei tempi, che in quella dei luoghi in cui permetterne lo svolgimento. Si sente spesso dire che “le sentenze si rispettano e non si discutono”, tuttavia ci permettiamo di dubitare che la scelta – per ospitare un evento pubblico – di un’area così ampia come quella di piazza San Carlo, possa davvero essere considerata come un’opzione “inadeguata” e costituire, pertanto, la base su cui fondare una condanna ad una pena detentiva…Lo pensate anche voi?

Credits Foto: Agenzia Fotogramma

22 Gennaio 2025

Scritto da: Redazione


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