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today13 Marzo 2024
A cura di Daniele Biacchessi
Il Parlamento europeo ha approvato con 370 voti favorevoli, 199 contrari 46 astenuti la direttiva europea Case green. Dopo un anno di trattative, la Plenaria ha chiuso il percorso del provvedimento, che ora dovrà ricevere l’approvazione formale del Consiglio e poi andrà in Gazzetta Ufficiale per entrare in vigore. Si tratta di un provvedimento che contiene numerosi piani di azione concatenati tra loro che formano una visione ecosostenibile delle nuove abitazioni europee. Un piano di ristrutturazioni per gli edifici residenziali, a partire da quelli meno performanti. Stop agli incentivi per le caldaie alimentate solo a metano. Più peso ai sistemi ibridi, come quelli che combinano caldaie e pompe di calore, e l’elettrificazione. E regole più stringenti per gli edifici nuovi e l’installazione di impianti solari. In particolare, entro il 2050 il parco residenziale dovrà essere a zero emissioni. I paesi potranno decidere su quali edifici concentrarsi. L’unico vincolo sarà garantire che almeno il 55% della riduzione del consumo medio di energia primaria sia ottenuto attraverso la ristrutturazione degli edifici con le peggiori prestazioni, quelli più energivori. Nel finanziamento delle ristrutturazioni, poi, aumenta il peso delle ristrutturazioni profonde: le risorse dei paesi membri dovranno essere destinate, in via prioritaria, a interventi che garantiscano una soglia minima di risparmi. Non solo. Se la direttiva ammette tra le forme di sostegno quelle che garantiscono la riduzione delle tasse (come le detrazioni e i crediti fiscali, già abbondantemente usati in Italia), nella nuova direttiva vengono citate anche le forme di sostegno che consentono risparmi direttamente nelle fatture dei cittadini. Come, per l’appunto, lo sconto in fattura, ormai praticamente estinto nel nostro paese.
Scritto da: Giornale Radio
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