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L'opinione

La Giornata della Felicità

today20 Marzo 2024

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A cura di Ferruccio Bovio

Oggi, 20 marzo, si celebra la Giornata Mondiale della Felicità, istituita nel 2012 dall’Assemblea Generale dell’ONU che, con l’occasione, spiegò come “la ricerca della felicità sia uno scopo fondamentale dell’umanità”.Pertanto, stando appunto ai desiderata delle Nazioni Unite, tutti quanti – dalle principali istituzioni internazionali fino ai singoli individui – saremmo tenuti a vivere questa giornata “ in maniera appropriata, anche attraverso attività educative di crescita della consapevolezza pubblica”. E non si tratta di semplici auspici perché, in realtà, i vertici del Palazzo di Vetro mostrano di credere davvero in quello che ci chiedono di fare: al punto che, ogni anno, i suoi funzionari stilano perfino una classifica dei Paesi più felici. Ed i criteri di valutazione assunti per individuare quali siano le nazioni in cui si vive con maggiore serenità e spensieratezza sono quelli che fanno riferimento al reddito pro capite (anche se, fin da bambini, ci hanno abituati a sentirci dire che “ i soldi non fanno la felicità”), all’aspettativa di vita, al livello di istruzione, al tasso di criminalità e corruzione ed a quello di occupazione. Da sei anni, a guidare la hit parade della felicità è la Finlandia seguita dalla Danimarca e dall’Islanda. L’Italia si colloca, invece, al 33esimo posto, dopo la Spagna e prima del Kosovo.

Il Paese più infelice al mondo, è invece l’Afghanistan, che si conferma, anche quest’anno, il fanalino di coda dei 137 Paesi analizzati, precedendo, in questa performance negativa, il Libano, colpito da una terribile crisi economica e penalizzato da una profonda instabilità politica. Ed a questo proposito, è interessante segnalare che in questi due Paesi, l’aspettativa di vita è di oltre cinque anni più corta rispetto a quelle riscontrate nei primi  dieci della graduatoria. Non bene vanno le cose neanche per chi vive nei due Stati europei che, al momento, sono belligeranti tra di loro, visto che  la classifica dell’ONU vede la Russia al 70esimo e l’Ucraina al 92esimo.

Comunque, al di là di tutte le considerazioni che si possano avanzare, resta il fatto che poche emozioni sono così soggettive come quelle che rivelano uno stato di felicità. Si tratta, forse, della sensazione temporanea che proviamo quando nell’esaltazione di un attimo fuggente ci pare di toccare il cielo con un dito, oppure di quella più duratura che ci viene, invece, dalla serenità di saperci esistenzialmente realizzati?

A noi sembra che, tra tutti i tentativi che il pensiero umano ha fatto per cercare delineare i tratti della felicità, quello che maggiormente si avvicina a cogliere nel segno si trovi nelle parole del sociologo Zygmunt Bauman, secondo il quale la felicità più duratura è quella che arriva dopo aver superato le avversità: quando cioè, finalmente, si può dire “ce l’ho fatta”. Lo pensate anche voi?

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20 Marzo 2024

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Scritto da: Giornale Radio

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